Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La statua vestita a festa: il rito si rinnova

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2010

Antivigilia

Il brusìo delle voci cessa due minuti prima delle diciotto: silenzio, in chiesa entra Sant'Efisio. Il simulacro ancora spoglio, sorretto dalle forti braccia dei confratelli Bruno Casti e Antonello Lai, esce dalla sacrestia, sfila tra i banchi dei fedeli e viene appoggiato su una pedana in legno davanti all'altare maggiore addobbato dai fiori, all'Alter Nos e al Terzo Guardiano. L'arcivescovo Giuseppe Mani saluta la folla che gremisce la chiesetta del santo appena restaurata. È il via al rito solenne della vestizione del santo, una cerimonia molto sentita da chi è devoto al martire che liberò la città dalla peste. Cagliari resti sempre tua , è uno dei passi della preghiera che scandisce i quaranta minuti della vestizione del simulacro che domani sfilerà in processione.
IN CHIESA Ieri era il giorno clou (tra le autorità il sindaco Emilio Floris) dei preparativi affidati all'Arciconfraternita: per questa edizione il nuovo presidente, Fabrizio Pau, ha voluto che sant'Efisio venisse vestito dentro la chiesa, e non sul sagrato come negli ultimi anni. È l'unica novità (quasi un ritorno al passato) di un rito che si rinnova ogni anno a Stampace secondo i canoni della tradizione. «Ho voluto una cerimonia più intima», spiega Pau, presidente dal 15 gennaio scorso dopo il giuramento solenne davanti al vescovo. E così sia, nonostante qualche borbottìo dei fedeli che, tra una preghiera e l'altra, bacchettano chi in prima fila (molti fotografi e cameramen) toglie la visuale ai fedeli seduti tra i banchi della chiesa, troppo piccola per la grande folla.
IL RITO Sono mani di donne quelle che ricoprono la statua di Efisio con gli abiti di gala, sotto gli occhi vigili di Giovanna Paci, già consorella da 25 anni e ora priora, naturalmente stampacina. È lei che sceglie cinque persone, tante quanti sono i misteri della luce recitati con il rosario: ognuna ricopre il simulacro con un capo d'abbigliamento. Il momento è di grande commozione per i fedeli e soprattutto per chi è chiamato a quest'incarico: «Persone bisognose», dice la priora scegliendo le dame ad una a una tra i fedeli. Chiedono una grazia al santo o un ringraziamento. Ave o Maria....Sant'Efisio prega per noi... : la voce della consorella Anna Bandinu si alza dalle prime file mentre mani tremanti sistemano con cura i due polsini bianchi col nastro blu, il colletto, la pancera e il mantello. Sant'Efisio non è più nudo, è vestito per la festa. Oggi alle 10 verrà aggiunto l'oro, gli ex voto offerti dai fedeli e a mezzogiorno la messa di don Luciano Pani e la deposizione della statua sul cocchio.
CARLA RAGGIO

30/04/2010