Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Le muffe danneggiano l’anfiteatro

Fonte: La Nuova Sardegna
29 aprile 2010



Mentre il Comune vara concorso di idee per abbinare spettacoli e tutela


L’Agenzia del Demanio deve confermare chi è il vero titolare del bene archeologico

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Concorso di idee per far convivere spettacolo e archeologia all’anfiteatro romano. Il bando sarà pronto a maggio, i dirigenti comunali «lo stanno scrivendo». Faranno bene a mettersi in contatto con la soprintendenza archeologica, che finalmente ha le idee chiare.
Il soprintendente Marco Minoja dice che devono valere tre «semplici» regole. La prima: si deve rispettare il monumento. La seconda: per l’uso diverso dalla visita archeologica bisogna scegliere strutture reversibili. La terza: ci deve essere compatibilità tra tipo di spettacolo e monumento. Non vede male il concorso di idee che, nelle parole del suo ideatore, il dirigente dell’assessorato alla Cultura Gerolamo Solina, «serve per trovare proposte innovative che permettano di utilizzare al meglio la struttura mettendo in sicurezza l’aspetto archeologico e, anzi, gli diano evidenza». «Finora di idee sull’anfiteatro se ne sono viste poche... - commenta Minoja - e non c’è dubbio che si debba regolarizzare una situazione che regolare non è mai stata. Ma perché questo avvenga non è eludibile in alcun modo un’interazione tra soprintendenza e Comune, qualunque tipo di progettazione dovrà tener conto dei vincoli sul monumento, le concessioni d’uso ecc.». Il bando deve essere pronto a maggio «ma finora nessuna richiesta ufficiale è arrivata dal Comune per concordare il percorso». Dunque il Comune va per conto proprio, magari in passato l’hanno abituato a far così perché la soprintendenza ai beni archeologici non ha brillato per forza nella tutela del monumento. Adesso, però, c’è una novità: nell’autunno del 2009 Minoja appena arrivato ha chiesto all’Agenzia del Demanio una verifica sulle registrazioni della proprietà dell’anfiteatro. In soprintendenza, infatti, l’ultimo atto sul tema «di chi è l’anfiteatro romano di Cagliari» smentisce il Comune. Il documento è un atto di consegna del monumento all’allora ministero della Pubblica istruzione, quelle competenze oggi sono del ministero dei Beni culturali. La soprintendenza non ha ancora ricevuto risposta: «Evidentemente non sono dati semplici da verificare - commenta il soprintendente - forse è mancata qualche trascrizione». Minoja è ovviamente interessato a conoscere di chi sia realmente il bene monumentale, ma spiega anche come «la proprietà non sia indispensabile per tutelare un bene, su questa prevale, infatti, l’interesse culturale. La soprintendenza è interessata a un utilizzo sostenibile del bene e questo passa anche attraverso una valutazione del tipo di spettacoli che si possono calare nel monumento. Non può valere comunque un argomento che ho sentito utilizzare: i palchi ormai ci sono... La struttura continua a provocare danno all’anfiteatro. C’è ormai un degrado visibile. Proliferano muffe che non fanno bene alla roccia». Minoja è sereno ma altrettanto fermo: l’anfiteatro deve essere salvato dalla sua condizione attuale. Il «come» deve essere cercato assieme «perché le barricate tra amministrazioni non servono». Ma non si può aspettare oltre e nel frattempo non si deve lasciar correre su ciò che è accaduto quest’inverno: il palco, «di cui è assicurata la rimozione ogni anno, quest’anno è stato lasciato lì». Il Comune è avvertito: la musica sull’anfiteatro è cambiata.