Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Fu l'ultima vera rivoluzione»

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2010

Lo storico. Una delle pagine più significative della storia sarda

Accardo: ma la vera autonomia è datata 1948
La ricorrenza di Sa Die de sa Sardigna è stata istituita dal Consiglio regionale il 14 settembre 1993 e da allora viene festeggiata ogni anno il 28 aprile. «Ricorda i Vespri sardi», spiega Aldo Accardo, docente di Storia contemporanea nella facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Cagliari, «cioè l'insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con la quale si allontanarono da Cagliari i piemontesi, in quella che è diventata famosa come “Cacciata”, e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste di maggiore autonomia avanzate dai sardi».
L'ULTIMA RIVOLUZIONE Si tratta di una delle pagine più significative della storia dell'Isola e per Accardo può essere considerata anche «l'ultima vera rivoluzione patriottica d'Europa». Tuttavia è opportuno che i fatti del 1794 siano valutati con grande attenzione «rapportandoli esclusivamente nel contesto di quel periodo, il feudalesimo, e non al presente, altrimenti si rischia di cadere in errore o di incorrere in interpretazioni sbagliate».
L'INTERPRETAZIONE «I sardisti non saranno d'accordo con me», riprende lo storico originario di Iglesias, «ma io non credo affatto che l'origine dell'autonomia sarda possa essere fatta coincidere con la data del 28 aprile 1794. La vera autonomia è arrivata molto più tardi, il 26 febbraio 1948, con l'approvazione dello Statuto speciale mediante legge costituzionale». Nel 1794 i sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari. Il governo piemontese rifiutò però di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l'aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.
LA MICCIA La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l'arresto, ordinato dal viceré, di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. La popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré e tutti i piemontesi, che nel mese di maggio furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto. (p. l.)

28/04/2010