Le manifestazioni della Regione per i «vespri sardi»
In serata un concerto di musica folk in piazza del Carmine
CAGLIARI. «Caddhos in Sa Die de Sa Sardina» è la festa dei cavalli e cavalieri sardi che si svolgerà oggi per Sa Die de Sa Sardigna. A partire dalle 16, l’Ippodromo del Poetto ospiterà la manifestazione «Caddos in sa Die de sa Sardigna», la festa dei cavalli e dei cavalieri sardi organizzata in collaborazione con la Società Ippica di Cagliari. Il programma del pomeriggio prevede l’apertura dell’evento con la sfilata dei cavalieri in costume provenienti da Cagliari, Assemini, Ovodda, Teulada, Busachi, Monserrato, Oristano, Dolianova, Sant’Andrea Frius. Seguirà una mini rappresentazione della Sartiglietta, con i cavallini della Giara di Gesturi e i piccoli cavalieri di Oristano, e l’esibizione a cavallo. La chiusura della serata è affidata alla musica della Baggiani Orchestra. All’interno dell’ippodromo, inoltre, verranno allestite delle aree espositive e mostre di razze equine, mentre per i bambini la Società Ippica metterà a disposizione i pony per il battesimo della sella. Dalle 21, invece, i festeggiamenti di’Sa Die’ si sposteranno in Piazza del Carmine, a Cagliari, dove è previsto il Concerto popolare con ballo sardo, canto a tenore, launeddas e organetto, oltre alle voci di Maria Luisa Congiu, Lucia Budroni & Incantos, Maria Giovanna Cherchi, Carla Denule, Cecilia Concas e Franca Pinna.
La festa è «un doveroso momento di riflessione su una giornata storica ispirata dai “vespri sardi” del lontano 28 aprile 1774. Una giornata che ricordiamo anche per l’orgoglio dei sardi, un momento che tutti noi dobbiamo conoscere perchè siamo un popolo, ed esserlo è importante per conoscerci e per capire chi siamo e dove stiamo andando», come ha affermato ieri l’assessore alla cultura Maria Lucia Baire che ha aperto la manifestazione «Sonos po Sa Die de Sa Sardigna» organizzata per gli studenti delle scuole secondarie della Sardegna, nell’auditorium del conservatorio di musica Da Palestrina. Oggi alle 11, alla Regione, i capi gruppo del Consiglio incontrano una delegazione delle associazioni della Carta Zuri, che si battono contyo la povertà.
«Alla Regione Sardegna - ha sottolineato l’assessore - è affidato il compito di governare e guidare una terra, ma soprattutto un popolo, alla riscoperta di quel forte sentimento di appartenenza alla comunità. Ed è proprio questo il senso che vogliamo dare a ‘Sa Die’ per invitare noi sardi a riflettere su ciò che vogliamo diventare e su come possiamo diventarlo». Rivolgendosi in particolare agli oltre mille studenti di tutta l’isola che hanno affollato l’auditorium, l’assessore ha posto l’accento sul «sapere, bene prezioso che non solo accresce la coscienza del singolo, ma che contribuisce a dare un significato e una valenza di consapevolezza alle scelte personale e a quelle di un’intera comunità».