Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Candidature, più rotture che accordi

Fonte: La Nuova Sardegna
27 aprile 2010



A Nuoro strappo Pd-Idv, i Riformatori lasciano Sassari dopo la crisi a Oristano

FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. Non c’è pace nelle due coalizioni. A Nuoro si è consumato lo strappo tra Pd e Idv, nel centrodestra è riesploso il caso dei Riformatori: dopo l’improvvisa crisi al Comune di Oristano hanno rinunciato ieri a tarda sera alla candidatura della Provincia di Sassari.
Il colpo di scena è arrivato proprio quando la giornata volgeva al termine. Alle 20 si è dimesso il sindaco di Oristano, Angela Nonnis, per contrasti sul Piano urbanistico comunale, e alle 22.30 il suo partito, i Riformatori, ha rovesciato il tavolo regionale sulle candidature del centrodestra in vista delle elezioni del 30 e 31 maggio. «Non possiamo accettare - ha spiegato il coordinatore regionale Michele Cossa - che da una parte la coalizione lavori per costruire governi nei Comuni e nelle Province e dall’altra sfasci i governi che abbiamo e che operano bene». Quella di Cossa non è una rottura definitiva: «Non usciamo dal centrodestra regionale, ma in questa situazione rinunciamo a designare nostri candidati». In pole position c’era, per la Provincia di Sassari, l’ex assessore regionale Matteo Luridiana. Può darsi che i Riformatori stiano usando questa carta per costringere gli alleati a favorire il ritiro delle dimissioni da parte di Angela Nonnis.
Il vertice regionale del centrodestra ieri è durato dalle 12 per l’intero pomeriggio e dalle 20 è proseguito per via telefonica sia con i tavoli provinciali sia tra i segretari regionali. La squadra è stata definita in gran parte. E’ ormai certa la candidatura di Giuseppe Farris (Pdl) per la Provincia di Cagliari, ma è sempre probabile che il senatore Piergiorgio Massidda si presenti comunque con proprie liste. Per il Sulcis-Iglesiente è ufficiale la candidatura di Giuseppe Madeddu, anch’egli del Pdl. Nel Medio Campidano si parla di Efisio Meloni, che guiderebbe una civica (Federazione Campidano). Ufficiale anche la squadra per l’Ogliastra: sarà guidata Sandro Rubiu, segretario provinciale dell’Udc. Qualche incertezza ancora a Oristano sul nome di Massimiliano Desseneen (Pdl) per la Provincia, mentre a Nuoro è ormai quasi certa la discesa in campo di Luigi Crisponi, come «fuori quota» rispetto alle indicazioni dei partiti. Tutto è rimasto aperto in Gallura a causa della guerra tra le componenti del Pdl che fanno capo al senatore Fedele Sanciu e al deputato Settimo Nizzi. A tarda sera, come si è detto, si è aperto il caso Sassari per la Provincia, mentre per il Comune gli alleati regionali stanno spingendo sul Psd’Az perché schieri il proprio leader, Giacomo Sanna: oggi la decisione. Per il Comune di Quartu il il candidato è l’ex presidente del Consiglio provinciale Mauro Contini (Pdl). A Nuoro alcuni partiti insistono per il sindaco su Basilio Brodu, ma la candidatura è meno certa di prima. A Iglesias l’Udc ha scelto l’ex parlamentare Paolo Fogu, mentre a Sestu (ci saranno però più liste del centrodestra) il nome ufficiale della coalizione è Antonello Mura.
Non è riuscito a chiudere gli accordi neppure il centrosinistra, eppure i tempi sono ormai stretti, visto che le liste vanno presentate entro il primo maggio. E’ esploso ufficialmente il caso Nuoro con lo strappo tra Pd e Idv. I dipietristi (che avevano chiesto la carica di sindaco) hanno rotto anche sulla Provincia e hanno fatto l’accordo proprio con il ribelle del Pd Efisio Arbau, che si presenta contro il presidente uscente Roberto Deriu. Nonostante lo strappo, il leader regionale dell’Idv, Federico Palomba, cerca di salvare il rapporto con il Partito democratico. «L’Italia dei Valori vuole mantenere l’alleanza con il Pd - ha detto Palomba - quale base forte per l’unità della coalizione. Avvertiamo il senso di responsabilità di mantenere fino alla fine i contatti con il Pd a livello regionale e nazionale, per tenere unita la nostra alleanza secondo i patti stabiliti nell’incontro tra Di Pietro e Bersani, concordi le segreterie regionali». Per questo motivo Palomba ha detto che il suo partito «chiede tuttora al Pd di svolgere ogni sforzo per mantenere l’accordo raggiunto scongiurando nefasti effetti domino». Il deputato dipietrista ha quindi concluso: «Se non li vogliamo, gli effetti domino non si verificano. E non ce li dobbiamo permettere perchè possiamo vincere largamente su un centrodestra lacerato ed indebolito».
Non c’è molto tempo. Oggi ci potrebbe essere un chiarimento a livello regionale, ma le segreterie, nel territorio, non sono riuscite a contrastare le componenti minoritarie poco interessate agli accordi generali e più propense a far emergere le loro posizioni.