Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Macché primarie, è una lotta dentro il Pd»

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2010


Deriu: a Nuoro i veri notabilati sono quelli che vogliono bloccare un modello che funziona

 Al centro di tutti i litigi del centrosinistra c'è la vicenda nuorese, e al centro di quella vicenda c'è Roberto Deriu: il presidente della Provincia che il Pd regionale ha difeso a testa bassa, anche a costo di subire la candidatura concorrente di Efisio Arbau. Ora, a complicare il quadro, anche l'Idv sembra separarsi dai democratici. Deriu non si stupisce di tutta questa agitazione: «Nuoro - osserva - è il cuore del Pd, ma anche del centrosinistra. Ne dimostra la vitalità il fatto che la mia maggioranza si è allargata, eppure rimarranno fuori altre sigle».
Ma se la prendono con lei.
«Se la prendono con un'amministrazione che ha colto risultati importanti: credo che dia un po' fastidio».
Quali risultati?
«Una Provincia salvata dalla bancarotta, residui passivi dimezzati, il piano strategico votato da tutti i Comuni. Una macchina che è una risorsa anziché un problema».
Perché darebbe fastidio?
«Perché c'è un sistema politico in trasformazione, i notabilati romani e cagliaritani sono al tramonto e si ha paura delle cose nuove».
Di notabilati parla Di Pietro riferendosi proprio a Nuoro. E Arbau dice cose simili.
«In realtà c'è un tentativo reazionario di sconfiggere un'esperienza che fa paura: perché può diventare un modello politico e di governo, un centrosinistra che sa vincere».
Non era più facile accettare le primarie? Magari lei avrebbe vinto, e addio problemi.
«È la domanda fattami da Francesca Barracciu: sappiamo che tu le vinci, perché non vuoi farle? E io risposi: se sapete che le vinco, perché le chiedete?»
Invece Arbau dice che lei ha rifiutato per paura di perdere.
«Io mi sono messo a disposizione del partito, non mi iscrivo a una gara di mia iniziativa. Vorrei rappresentare altri. Non credo a uomini della provvidenza o a partiti di ambizioni e ambiziosi. Il Pd nuorese, secondo statuto, ha ricandidato l'uscente con 103 voti su 123. E poi: a Nuoro le primarie sono state chieste, da Arbau e Barracciu, due giorni prima di quelle per la segreteria regionale. Tra elettori o iscritti abbiamo votato sei volte, e sempre con lo stesso risultato. In realtà era una lotta sul controllo del partito».
Ancora Soru sì-Soru no?
«No, credo che la battaglia sia contemporanea. Un confronto sul futuro del Pd».
Non negherà i guai degli ultimi anni nel Pd nuorese.
«Come in tutta Italia. Qui è un partito di governo, quindi c'è più visibilità rispetto alle aree in cui siamo all'opposizione».
Alla base delle attuali difficoltà, non ci sono errori nella sua azione amministrativa?
«Mai sentite critiche di merito, in maggioranza. Abbiamo perso i sardisti, ma perché sono passati dall'altra parte».
Non teme una clamorosa vittoria del centrodestra?
«No, loro sanno di essere minoritari: infatti nessun partito vuole il candidato presidente. A Nuoro ci sarà una clamorosa vittoria del centrosinistra».
Ma quale centrosinistra?
«Tra di noi ha vinto la linea Bersani: il centrosinistra è costruito attorno al Pd. Nella mia maggioranza oggi ci sono tre partiti, invece l'alleanza si allargherà a dieci sigle: e spero che anche l'Idv sia della partita».
E se sostenesse Arbau?
«È una trattativa complessa, mi auguro che l'Idv partecipi alla vittoria».
Il Pd regionale è stato criticato per come ha gestito il tavolo di coalizione.
«La trattativa è stata guidata da Silvio Lai, con lealtà e stile. È positivo che l'abbia diretta: il partito non ha mai subìto gli argomenti altrui. E poi è un percorso ancora in atto, aspettiamo a valutare».
Al ballottaggio è possibile un suo accordo con Arbau?
«Purtroppo vinceremo al primo turno».
In tutto, quante Province vincerà il centrosinistra?
«Questo non saprei. In queste cose sono affetto da un certo provincialismo. Del resto mi sembra la circostanza adatta».
GIUSEPPE MELONI

26/04/2010