Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Prima degli sgomberi fornite nuove case»

Fonte: La Nuova Sardegna
26 aprile 2010



Previsti interventi di sfratto per i prossimi anni. Polemiche sugli alloggi popolari


CAGLIARI. Scatteranno nei prossimi giorni nuovi sgomberi di abitazioni occupate in alcuni quartieri di Cagliari, ma il Comune non ha alloggi da assegnare per affrontare l’emergenza sfratti. La denuncia arriva dall’opposizione. «Se gli sgomberi venissero effettuati - ha sottolineato Marisa Depau (Pd, indipendente) - numerose famiglie non avrebbero un alloggio alternativo di cui usufruire in quanto l’amministrazione non ha alcuna struttura o alloggio per affrontare l’emergenza sfratti». Viene quindi chiesto un intervento del sindaco e degli assessori affinchè si attivino con il prefetto di Cagliari e il presidente di Area (ex Iacp) per impedire gli sgomberi «fino a quando non saranno garantiti alloggi alternativi ai cittadini coinvolti in questi interventi».
«Da anni inoltre il Comune lamenta il fatto di non avere i soldi per la manutenzione delle case di edilizia popolare (Erp), ma abbiamo scoperto che non tutti i fitti delle case costruite dal Municipio arrivano nelle casse dell’amministazione», precisa la Depau (che è anche componente della commissione Alloggi). In generale le entrate di questi appartamenti vengono utiizzati, spiega, «per il settore amministrativo specifico, per gli investimenti legati all’acquisto di nuove case popolari e per la manutenzione straordinaria». Ora, però «abbiamo scoperto che gli affittuari degli appartamenti Erp di Elmas e Monserrato, fatti costruire a suo tempo coi soldi di Cagliari, versano a quei Comuni e non al capoluogo. E siamo senza i soldi per fare le manutenzioni». La questione risale al periodo in cui sia Elmas che Monserrato erano frazioni di Cagliari, «ma i mutui - continua Depau - li ha pagati il nosto Municipio e, in piccola parte, li sta ancora pagango. A questo punto mi sembra assurdo che edifici costruiti dal capoluogo abbiamo ricadute economiche per altri».
In città vi sono circa tremila e 700 case Erp, a cui ne vanno poi aggiunte altre tremila dell’ex Iacp (oggi Area). Un patrinonio consistente, «ma insufficiente per le esigenze di chi non ha la possobilità di pagare i fitti ai prezzi di mecato. Da qui l’alto numero, tutt’ora esistente, di occupazioni abusive». (r.p.)