Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo stadio, l'ultimatum di Cellino

Fonte: L'Unione Sarda
30 giugno 2008

Comune. Intanto si inasprisce la guerra per i canoni d'affitto arretrati del Sant'Elia
«Voglio una risposta entro l'estate o costruisco fuori città»
Il presidente del Cagliari è entrato in Municipio a mezzogiorno. Urlando: colpa di un decreto ingiuntivo da 360 mila euro.
«Voglio una risposta entro agosto. Altrimenti costruisco da un'altra parte». In un incontro a metà strada tra una commissione urbanistica e una riunione di capi gruppo, Massimo Cellino stabilisce la dead-line per il progetto del nuovo stadio. Una scadenza entro la quale il Comune dovrà esprimere le proprie volontà. Qualunque essa sia. Un sì o un no. Dentro o fuori.
«È ovvio che preferisca rimanere a Cagliari e vedo anche che c'è una grande volontà di chiudere il discorso una volta per tutte. Senza stadio siamo in una eterna situazione transitoria. Mi sembra di essere un ospite. Sgradito, direi». Secondo la descrizione del numero uno rossoblù il nuovo stadio sarà «piccolo», avrà al massimo «25 mila posti» e soprattutto al suo interno non ospiterà «centri commerciali o negozi». Cioè uno dei nodi sul quale si è incastrata per anni la trattativa. Che dura da più di una consiliatura: «Faccio mea culpa: ho avuto la possibilità di chiudere la partita con Delogu ma mi sono impuntato, sbagliando». E così si è arrivati a questo punto, con lo stadio «più brutto d'Italia, che ci fa perdere un sacco di soldi con le pubblicità».
Il presidente del Cagliari arriva a palazzo Bacaredda a mezzogiorno in punto e sale al secondo piano. Ad aspettarlo non c'è come da programma il sindaco Emilio Floris (assente per problemi di salute) ma l'assessore ai lavori pubblici Raffaele Lorrai e i consiglieri Massimiliano Tavolacci, Alessandro Serra, Alessio Mereu, Claudio Tumatis e Lino Bistrussu, tutti del centrodestra. Il colloquio dura mezz'ora. Nella quale Cellino, tra una sigaretta e l'altra, chiede una risposta in tempi rapidi. L'opinione generale dei consiglieri presenti è quella di aver partecipato ad un «incontro interlocutorio» (mancava Floris) ma «proficuo» perché «il problema va risolto prima delle ferie estive».
Eppure l'incontro non era cominciato nel migliore dei modi: l'ex vicepresidente della Lega calcio è arrivato in Municipio di umore diametralmente opposto a quello con cui è uscito. Colpa di un ufficiale giudiziario arrivato ieri mattina nella sede del Cagliari Calcio, con in mano un decreto ingiuntivo da 360 mila euro. Ovvero i canoni d'affitto (relativi allo stadio) arretrati. La risposta: «Siete voi a dovermi dei soldi! Un milione e duecento mila euro». Cioè il conto dei lavori straordinari pagati dalla società sportiva. Un prologo recitato (ovviamente, non sottovoce) nei corridoi di palazzo Bacaredda, che andrà risolto prima di arrivare al lieto fine.
MICHELE RUFFI

28/06/2008