Demanio marittimo. La Regione applica una sovratassa sulla concessione pari a circa il 100 per cento
Il sindacato: «Nel resto d'Italia la più cara è la Toscana con un'imposta del 20 per cento »
E POLIS Enrica La Nasa enrica.lanasa@epolis.sm
«I chioschi e gli stabilimenti balneari della Sardegna pagano le tasse sul demanio marittimo più alte d'Italia». Lo ha affermato Riccardo Borgo, presidente nazionale del Sib (sindacato italiano balneari), che in Italia rappresenta 15mila aziende, e nell'Isola 350, di cui 120 nella provincia di Cagliari e in quella di Carbonia-Iglesias. «La Regione Sardegna applica sulla tassa di concessione - ha poi spiegato Alberto Bertolotti, responsabile del sindacato regionale - una cosiddetta “sovratassa” di circa il 100 per cento in più rispetto al canone nazionale. Parlando di numeri: la sovratassa regionale è di 2,11 euro a metro quadro, mentre il canone di concessione demaniale è intorno ai 2 euro a metro quadro. E tenendo conto che le attività in media hanno una superfice, tra coperto e scoperto, di mille metri quadri si può capire quanto può incidere su attività che, per la maggior parte, sono a gestione familiare».
SECONDO IL PRESIDENTE nazionale del Sib la situazione è ben più leggera nel resto d'Italia. «Nelle altre regioni viene fatta pagare una tassa, calcolata su un valore percentuale sul canone di concessione demaniale. La Regione che ha l'imposta più alta è la Toscana, che fa pagare il 20 per cento». Un valore ben lontano dal cento per cento che le attività sarde pagano alla Regione. Un'anomalia che il sindacato non si spiega, ma che esiste da oltre vent'anni. «Nonostante sulle nostre attività - ha proseguito Bertolotti - senza parlare di quanto incide anche la tassa sui rifiuti, come sindacato sardo abbiamo deciso di non aumentare le tariffe rispetto allo scorso anno perché, come attraversiamo noi un periodo di crisi, lo attraversano sicuramente anche i nostri clienti». Sabato il Sib ha incontrato l'assessore regionale degli Enti locali, Gabriele Asunis, per avere un'interpretazione unica, a livello regionale, del decreto Milleproroghe, che ha rinviato il termine delle concessioni del demanio fino al 2015, in modo che non ci siano divergenze a livello amministrativo tra un Comune e un altro. L'assessore Asunis ha spiegato che la Regione, in materia di demanio marittimo, ha già attivato un percorso di revisione delle direttive per la redazione dei Piani di utilizzo dei litorali (Pul). Inoltre si sta procedendo al consolidamento delle strategie legate all’utilizzo delle coste, rafforzando l’opera di completamento e miglioramento dei servizi, in stretta collaborazione con il referente regionale delle associazioni di categoria, Gigi Molinari. Ma il Sib guarda già al 2015 e sta lavorando, in collaborazione con il Governo, per studiare una normativa sulle concessioni, che garantisca almeno 50 anni di attività