Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Progetto Aristhot, identità e scienza

Fonte: L'Unione Sarda
30 giugno 2008


È nata la prima libreria digitale online con trentamila testi antichi sull'Isola
Tradizioni, letteratura, arte. Argomenti perfetti per la ricostruzione dell'identità dell'Isola. Perfetti, appunto, ma non esaustivi. Se alla cultura umanistica venisse aggiunto il patrimonio scientifico rappresentato da documenti su medicina popolare, matematica, fisica, alchimia, botanica, economia o paleografia, il quadro identitario risulterebbe sicuramente più completo.
Un patrimonio vastissimo, dal 1500 al 1700, sparso negli archivi regionali, nazionali ed esteri. È fatto di testi e manoscritti inediti su cui si formò la classe dirigente dell'epoca. Si tratta di circa 30mila immagini digitalizzate dal dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze umane dell'Università di Cagliari per il progetto sulla neonata biblioteca digitale Aristhot , un progetto comunitario di cooperazione da quasi un milione di euro che unisce le culture occidentali e arabe che si affacciano sul Mediterraneo. L'apporto della Sardegna è dunque soltanto una parte di un'iniziativa (attualmente in fase sperimentale e consultabile all'indirizzo internet www.aristhot.eu) che vede come capofila il Centre de Conservation du Livres di Arles, dieci partner dell'area Ue e quattro extraeuropei di quella nordafricana e mediorientale.
Tra gli archivi e i musei che mettono gratuitamente a disposizione su Aristhot i loro preziosi documenti, c'è la Biblioteca civica Berio di Genova con trattati su medicina, anatomia e scienze marinare, la Promocion economica de Moncada di Valencia con testi sui rapporti col territorio e scienze agronomiche, e il Museo della Scienza di Mursia, sempre in Spagna. La Biblioteca di Alessandria d'Egitto offre invece numerosi manoscritti sulle scienze arabe, l'Università di Bougie, in Algeria, mette a disposizione testi sulla matematica araba. Altri Stati come Grecia (Telematic Center Westgate di Patrasso) e Turchia (Fondazione Tülov di Ankara) si sono invece occupati dei supporti tecnologici.
Quattordici partner - molti di loro profondamente diversi l'uno dall'altro - che, attraverso questo progetto, sono riusciti a fissare un punto comune che prescinde da religione, cultura o modi di vivere: la scienza. Scienza stipata in un gigantesco serbatoio digitale che da una parte garantisce una visione generale collegando le varie culture mediterranee, dall'altra permette di studiare a fondo le singolarità di ogni Paese. In questo senso, ritornando alla Sardegna, tra i tanti documenti, manoscritti, cartine e fotografie di laboratori scientifici settecenteschi, è facile consultare integralmente perle come il Flora Sardoa di Michele Antonio Plazza: dovrebbe essere il primo testo completo sulla flora sarda che utilizzò il sistema binomio di Linneo. Datata tra il 1756 e 1790, è l'opera del primo chirurgo ufficiale in Sardegna dopo la riforma. Così come si può digitalmente sfogliare De Sardoa Intemperie , il trattato di Francesco Carboni (1774) sulla febbre malarica. E ancora, il Sardinia descriptio di Sigismondo Arquer (1550), la prima descrizione corografica dell'Isola che si distacca dalle teorie legate ai classici greci e latini. Lo staff dell'ateneo cagliaritano (Silvia Conti, Paolo Villani e Alessandro Ligas) guidato dal responsabile scientifico, Giancarlo Nonnoi, in due anni di lavoro ha digitalizzato materiale custodito - oltre che negli archivi isolani - in quelli di Torino e, soprattutto, nella British Library di Londra. «Nel '700 gli inglesi hanno sempre avuto una grande considerazione per la storia sarda - spiega Nonnoi - e il materiale che siamo riusciti a recuperare è soltanto una piccola parte di quello conservato negli archivi d'Europa». Materiale per lo più sconosciuto e nemmeno catalogato. «Si tratta di tantissimi manoscritti unici di cui non si conosceva l'esistenza e che, speriamo, ora potranno finalmente essere studiati».
La sezione sarda di Aristhot (è la seconda biblioteca digitale di Francia) è stata finanziata soltanto con 100mila euro e presto dovrebbe confluire in un ulteriore progetto: Sardoa , la biblioteca digitale della scienza nella Sardegna moderna che ha come obiettivo la divulgazione nei confronti dei non addetti ai lavori dei processi di produzione e circolazione delle idee. E anche del ruolo storicamente rivestito dall'Isola nel dialogo culturale con i centri più attivi del dibattito filosofico europeo.
Aristhot verrà presentato da Giancarlo Nonnoi mercoledì a Cagliari (ore 11, nella Biblioteca comunale di Studi Sardi, in via Newton). Aristhot , anche nel nome, si presenta come un invito alla multiculturalità. Rappresenta l'unione tra Aristotele, il principe dei filosofi, e Thot, il dio egizio della conoscenza.
EMILIANO FARINA

29/06/2008