La protesta.
Il movimento “Povero Poetto”: «I baretti sono diventati luoghi di aggregazione culturale»
Domenica inizia una raccolta di firme e a maggio le manifestazioni di sensibilizzazione
Enrica La Nasa enrica.lanasa@epolis.sm
Raccolta di firme e mobilitazione a oltranza per salvare i baretti del Poetto e salvaguardare quelli che, ormai, sono diventati luoghi di aggregazione dove organizzare concerti di musica dal vivo e manifestazioni sportive e culturali. Il movimento spontaneo “Povero Poetto” dichiara guerra al Piano di utilizzo del litorale (Pul) e chiede alle Istituzioni interessate di ascoltare le esigenze e le idee di chi, in dieci anni, ha valorizzato e vissuto i chioschetti.
IERI I PROMOTORI del movimento, tra i quali Alessandro Spedicati, voce dei Sikitikis, si sono riuniti al Corto Maltese per spiegare i motivi dell'iniziativa e decidere quali passi portare avanti per salvaguardare e mantenere il Poetto come luogo di aggregazione culturale per i cagliaritani e per tutti coloro che frequentano i chioschi. «Ci teniamo - hanno spiegato - a sottolineare che siamo apolitici, apartitici e no profit. Sono ormai più di dieci anni che il Poetto non si caratterizza più esclusivamente come spiaggia per la balneazione, ma offre ai propri utenti una serie di intrattenimenti, anche di notte, attraverso l'organizzazione di concerti di musica dal vivo, karaoke, balli, manifestazioni sportive e culturali in genere». Nel documento presentato ieri da “Povero Poetto” è scritto che «il fermento culturale che si è venuto a creare attraverso queste iniziative ha oltrepassato i confini della Sardegna e rappresenta ormai una vera e propria attrattiva per i turisti provenienti da varie parti d'Italia e d'Europa. Alla luce dei recenti provvedimenti giuridici e amministrativi che incombono sui “chioschetti”, i cittadini cagliaritani rischiano di “perdere” uno dei principali luoghi di aggregazione della propria città». «Da domenica - ha spiegato Alessandro Spedicati - inizieremo una raccolta di firme a oltranza e a maggio organizzeremo manifestazioni musicali e di protesta affinché il Comune di Cagliari ascolti anche la nostra voce. Chiediamo - ha proseguito - un incontro per presentare le nostre proposte da inserire nel Pul, che riguardano sia il pubblico spettacolo, sia il miglioramento dei servizi di trasporto, con particolare attenzione per i disabili, e dei servizi igienici che devono essere collegati alla rete fognaria». Il movimento “Povero Poetto”, che sui social network tra cui Facebook, ha raggiunto 10mila contatti, non si fermerà fino a quando le sue proposte non solo saranno ascoltate, ma anche inserite nel Pul. «Il primo passo - ha concluso Spedicati - è esporre le nostre proposte. Ma non ci accontenteremo delle parole, la nostra azione proseguirà fino a quando non sarà approvato il Pul, rivisto e corretto».