Il sondaggio. Il 63% delle persone coinvolte nel sondaggio dice sì alla liberalizzazione
Il promotore della legge regionale: il Comune l'ha stravolta
L'assessore Carta replica alla grande distribuzione: «I piccoli negozi più importanti dei centri commerciali, lo dice anche il sindaco».
«Siete favorevoli all'apertura di tutti i negozi nei giorni festivi?» Il 63,13% (ieri pomeriggio) ha risposto sì, il 35,81% si è detto contrario, mentre l'1,06% è parso indeciso. Il sondaggio è stato promosso sul sito internet de L'Unione Sarda. Obiettivo: capire cosa ne pensano i cittadini dopo le polemiche dei giorni scorsi legate alla decisione del Comune di imporre la chiusura dei centri commerciali in occasione del primo maggio. Il problema di fondo è che esistono due posizioni inconciliabili: da una parte ci sono i commercianti del centro che vorrebbero chiudere nei festivi auspicando che anche i centri commerciali siano costretti (dal Comune) alla serrata; dall'altra c'è la grande distribuzione che al contrario vorrebbe aprire sempre, con l'obiettivo di garantire il servizio ai clienti anche nei festivi.
LA LEGGE Una posizione, quest'ultima, che oltre a essere in sintonia con l'esito del sondaggio, ricalca perfettamente lo spirito delle ultime modifiche apportate alla legge regionale 5/2006. Cambiamenti radicali che hanno sancito l'abrogazione del divieto di apertura degli esercizi commerciali nei festivi, lasciando ai Comuni la possibilità di regolamentare orari e giorni di lavoro. Il risultato è stato che i Comuni stanno continuando a imporre le chiusure in determinati giorni. «Un comportamento assurdo», tuona Franco Cuccureddu, consigliere regionale della maggioranza, proponente della nuova legge sul commercio, «perché cozza con lo spirito della nostra norma che al contrario tende alla massima libertà. Nel caso specifico di Cagliari», incalza il sindaco di Castelsardo, «l'ordinanza che vieta l'apertura dei centri commerciali in occasione del primo maggio è a mio avviso profondamente ingiusta e fortemente anacronistica perché ormai nel resto d'Europa i negozi aprono sempre, perfino in piena notte».
LA REPLICA L'assessore comunale alle Attività produttive Paolo Carta si difende dicendo che le chiusure sono state decise di concerto con le associazioni dei commercianti. «Il nostro obiettivo primario», ha replicato, «è quello di tutelare i negozi del centro storico perché li riteniamo più importanti dei centri commerciali per il futuro della città. E questa è anche la linea del sindaco. La disponibilità a rivedere tutto comunque c'è, ma ormai se ne riparlerà l'anno prossimo». Il presidente della Confesercenti Roberto Bolognese ha intanto annunciato che il primo maggio numerosi negozi del centro storico apriranno «a cominciare da quelli del Largo Carlo Felice e di via Manno».
PAOLO LOCHE
10/04/2010