Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Fara in rivolta:«Vogliamo le case»

Fonte: L'Unione Sarda
9 aprile 2010

Stampace. Il consorzio “Memoria Storica” polemizza con i movimenti ambientalisti

Gli abitanti chiedono la ricostruzione dei palazzi demoliti

Le palazzine sono state abbattute nel 1994. Da undici anni esiste un progetto per ricostruirle.
«Sono sedici anni che aspettiamo che le nostre case siano ricostruite dopo le demolizioni decise dalla giunta Delogu e ora che il traguardo è vicino non tolleriamo che gli ambientalisti si oppongano alla ricostruzione chiedendo piazze al posto delle nostre case». A sfogarsi è Paolo Carlo Sau, presidente del consorzio “Memoria storica di Stampace” (sorto all'indomani delle demolizioni) che riunisce i quindici proprietari delle case abbattute nel '94 tra via Fara e via Santa Margherita. «All'epoca le demolizioni vennero a costare centocinquanta milioni di lire - ricorda Sau - e fummo noi a sostenere la spesa sborsando dieci milioni a tesa. Vorrei inoltre ricordare che da allora abbiamo sempre continuato a pagare l'Ici nonostante le nostre abitazioni non esistessero più. La ricostruzione è un nostro sacrosanto diritto e non vogliamo sentir parlare di “vuoto urbano strategico” da riempire con aree verdi».
LA POLEMICA Caso mai, «si dovrebbe parlare di “pieno urbano storico” perché tra via Fara e via Santa Margherita c'erano case e dovranno tornare ad esserci case. Gli ambientalisti vadano a progettare a casa loro non nella nostra proprietà».
LA RICOSTRUZIONE Il progetto di ricostruzione esiste dal '99. «La procedura si bloccò nel 2004 per il Piano paesaggistico regionale ma poi tutti i cosiddetti “problemi di coerenza” furono superati e di recente il progetto ha ottenuto il via libera definitivo dalla Giunta e dal Consiglio». A questo punto i proprietari attendono solo che i lavori possano incominciare. Il portavoce dei proprietari ha spiegato che esiste un vincolo ministeriale che prevede «la ricostruzione del tessuto urbano preesistente alle demolizioni», per cui non ci saranno sorprese. «La legge parla chiaro - assicura - e possiamo esibire tutti i documenti del caso». Le nuove abitazioni dovranno essere a due piani, non uno di più, e il panorama del rione tornerà ad essere quello di un tempo. «Non è vero che i nuovi edifici oscureranno la cupola della chiesa come si sente dire in giro. La loro altezza sarà la stessa di prima. Non è vero neanche che le sei cisterne romane rinvenute sotto via Fara saranno distrutte dalle ruspe. Al contrario verranno salvaguardate».
PARCHEGGI Anche i nuovi servizi non mancheranno. «Nella zona verrà realizzato un parcheggio interrato da duecento posti e il piano terra di tutte le nuove case sarà desinato ad ospitare botteghe artigiane con l'obiettivo di far rifiorire l'economia tradizionale del nostro rione». Resta il problema dello storico campetto da calcio, destinato di fatto a sparire. «Un nuovo campo sorgerà di fronte - chiarisce Sau - sul lato di via Cammino nuovo. E non sarà solo un campo da calcio, ma un centro sportivo polifunzionale che potrà essere utilizzato da tutti i giovani del quartiere. Agli ambientalisti diciamo di informarsi meglio e di non fare demagogia finalizzata a raccattare voti in vista delle elezioni».
PAOLO LOCHE

09/04/2010