Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Stadio e Palazzetto, due rompicapo

Fonte: La Nuova Sardegna
9 aprile 2010

VENERDÌ, 09 APRILE 2010

Pagina 1 - Cagliari

 
Il caso. Fioccano le candidature per i grandi eventi, ma sono troppe le incertezze sugli impianti sportivi

All’inizio della settimana sopralluogo dell’Uefa per gli Europei del 2016

Anche la Federvolley insiste: subito l’appalto per via San Paolo

CAGLIARI. Da una parte lo stadio Sant’Elia, dall’altra il Palazzetto dello sport di via Rockfeller o quello che sarà costruito in via San Paolo: la città continua a pensare ai grandi eventi (Europei di calcio del 2016 e Mondiali di volley nel 2014) ma sembra avere ancora le idee poco chiare sugli impianti. Il caso dello stadio è ormai diventato un rompicapo, col bando di gara per l’assegnazione del diritto di superficie e della costruzione della nuova arena ancora fermo nelle stanze del Comune.
Dopo l’accelerazione di febbraio, a marzo c’è stato uno vuoto, anche se il sindaco ha fatto sapere che “il responsabile dell’Edilizia sportiva ha tutto quasi pronto”. E proprio quel quasi a preoccupare non tanto Massimo Cellino, il presidente del Cagliari continua a dire che ha un progetto alternativo in periferia, quanto la Federazione Gioco Calcio. Cagliari è stata inserita tra le possibili città sede degli Europei 2016 e ora altri ritardi non sono ammessi, pena la cancellazione dalla lista presentata all’Uefa. L’ultima chiamata potrebbe essere all’inizio della prossima settimana: lunedì e martedì i delegati Uefa saranno in Italia, per saggiare la forza di una candidatura che ha come concorrenti Turchia e Francia. L’esito del sopralluogo nelle città papabili - dicono gli esperti - sarà decisivo il 28 maggio quando, a Ginevra, sarà scelta la nazione che fra sei anni ospiterà gli Europei. Ma Cagliari come si presenterà all’appuntamento di lunedì e martedì? Non bene. Sul bando per il nuovo Sant’Elia continua a regnare la confusione. L’unica certezza è che il vecchio stadio sarà abbattuto anche se proprio in queste settimane Gigi Riva, uno degli oppositori alle ruspe, è ritornato alla carica: «Buttarlo giù è una cretinata». A parte la demolizione, il resto è un labirinto burocratico che rischia di affossare Cagliari proprio nei giorni in cui l’Uefa dovrà dire chi oggi sta meglio fra l’Italia e le altre candidate.
Stessi dubbi ci sono per il Palazzetto dello sport. Quello vecchio, in via Rockfeller, a settembre dovrebbe ospitare le qualificazioni per il Grand Prix femminile di volley, ma il Comune sa bene che l’impianto non è omologato per gli incontri internazionali e il via libera arriverà solo se il campo sarà allungato di quattro metri: farà in tempo? È ancora più misterioso il futuro della candidatura, nel 2014, per organizzare uno dei gironi dei Mondiali di pallavolo. Qui il Comune sa già che se per quella data non avrà costruito il nuovo Palazzetto, in via San Paolo, può scordarsi di far parte dell’evento. Le date da rispettare sono due: quest’anno l’assegnazione dell’appalto e l’apertura del cantiere, nel 2011 verifica sullo stato di avanzamento dei lavori. Ce la farà?