Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Porto canale, un anno di cassa integrazione

Fonte: La Nuova Sardegna
27 giugno 2008

VENERDÌ, 27 GIUGNO 2008

Pagina 1 - Cagliari


Firmato in Confindustria senza contrasti il verbale d’accordo tra Cict e sindacati



Confermate le perdite, ammontano a 6 milioni Sì alla ricapitalizzazione


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CAGLIARI. I francesi di Cma-Cgm arriveranno e salveranno il porto canale. Non subito, ci vuole ancora tempo, la trattativa è avviata ma non chiusa. Nell’attesa da luglio e per un anno quasi tutti i dipendenti della Cict (140 su 190) saranno messi in cassa integrazione, mentre agli altri cinquanta è stato proposto il trasferimento provvisorio in alcuni porti della penisola. E in questi dodici mesi (ma dovrebbe essere molto prima) la Cict vuole chiudere l’accordo con gli armatori transalpini e dimenticare in fretta lo sgarbo subito a maggio dalla Maersk.
È tutto scritto nel verbale firmato ieri, nella sede della Confindustria cagliaritana, tra la concessionaria Cict-Porto industriale di Cagliari e i sindacati. L’avvio della procedura di cassa integrazione non ha trovato ostacoli e non poteva essere altrimenti. Da una parte e dall’altra si dicono certi che la crisi di questi primi sei mesi dell’anno - meno novanta per cento nel traffico rispetto al 2007 - è temporanea, con l’arrivo dei francesi, al posto della Maersk, cambierà tutto.
Al tavolo della Confindustria la Cict s’è presentata con l’amministratore delegato Alessandro Becce, insieme all’ad di Contship Italia, Nereo Paolo Marcucci, che controlla la società di gestione del porto. Per i sindacati Alessandro Bianco, Alessandro Schirru e Fabio Perra della Filt-Cgil, Corrado Pani e Raffaele Loddo della Filt-Cisl, Pierfranco Meloni della Uil, oltre alle rappresentanze sindacali interne.
Il punto di partenza è stato quello atteso da tutti: l’evidente crisi del porto canale, da troppo tempo non c’è un container in banchina. I primi segnali negativi c’erano stati già a gennaio, cinque mesi più tardi, quando la Maersk ha ufficilizzato di aver dirottato altrove le navi, i dubbi sono diventati purtroppo certezze. Le perdite - com’è scritto nel verbale - oggi ammontano a sei milioni di euro a causa di “traffici bassi se non addirittura assenti”. A questo punto Cict s’è impegnata, con i sindacati, a “ricostituire in tempi brevi e interamente il capitale sociale” e a “inoltrare la richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale a decorrere da luglio sino al 30 giugno 2009”. È un anno esatto ma l’accordo prevede che, nel frattempo, i lavoratori disponibili potranno essere inviati in trasferta negli altri porti gestiti dalla Cict. Il verbale prevede una cinquantina di trasferimenti per almeno un mese: trenta volontari - che guadagneranno di più grazie alle indennità - sono stati già individuati, altri venti potrebbero esserlo nei prossimi giorni. Questo è stato il primo passo, subito dopo i sindacati hanno ottenuto dalla Cict l’impegno ad anticipare da subito la cassa integrazione (attraverso la compensazione dei crediti maturati e che maturerà con l’Inps) nell’attesa dell’esito positivo della procedura da ieri ufficialmente avviata. Raggiunto l’accordo su tutti i punti, adesso entreranno nel vivo le trattative con i francesi della Cma-Cgm. A che punto sono? Le indiscrezioni dicono che, in questi giorni, sono stati fatti molti passi avanti e subito dopo la ricapitalizzazione, attesa a giorni, potrebbe esserci la svolta.