Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il riscatto sociale è la vera Pasqua»

Fonte: La Nuova Sardegna
6 aprile 2010

DOMENICA, 04 APRILE 2010

Pagina 2 - Cagliari

La speranza della suora che ogni giorno lotta per liberare le ragazze extracomunitarie dalle catene della prostituzione

«Ai giovani chiedo di volare alto», è l’appello del direttore dell’oratorio di San Paolo

MARIO GIRAU

CAGLIARI. Fine dei pregiudizi, no alla mediocrità, lotta contro la disoccupazione. Quando questi obiettivi si realizzeranno, sarà quello il giorno della Pasqua sociale.
La Chiesa predica in questi giorni ed esige dai cristiani un cambiamento radicale di vita, un’inversione completa, per dimostrare con i fatti il passaggio dal “vecchio uomo al nuovo”. E per le città, Cagliari in particolare, quando sarà davvero il giorno della Pasqua sociale?
«Sarà nel momento in cui cominceremo a far cadere pregiudizi e condanne preconfezionate contro i diversi, soprattutto le donne di altre religioni, culture e razza», dice suor Ignazia Miscali, la suora delle Figlie della Carità da sette anni impegnata in prima linea - nelle strade della prostituzione - contro la tratta delle ragazze di colore. «C’è la triste abitudine di condannarle per quel che vediamo nei viali a luci rosse. Non risaliamo mai all’origine dei loro comportamenti. Dietro ognuna di queste immigrate - spiega la suora - c’è una storia di minacce e ricatti. Donne private della libertà. Impossibilitate a uscire da quel mondo perché paralizzate da terribili condizionamenti psicologici e religiosi, dalle violenze fisiche fino alla morte usate nei confronti dei loro genitori e parenti, qualcuno ci ha lasciato anche la pelle. Per tutte sarà vera Pasqua il giorno in cui saranno nuovamente libere, senza timore di ritorsioni, con i documenti in regola, e sentiranno intorno a loro non giudizi di condanna, ma comprensione e solidarietà».
Don Alessandro Fadda è la sentinella che dal’oratorio di Piazza Giovanni vigila sul mondo giovanile. «Sarà vera Pasqua tra i ragazzi se, insieme, non accetteremo la mediocrità, ma sapremo lottare per grandi ideali, volare alto, puntare a traguardi significativi. La Pasqua deve aprirci al perdono, che si coniuga con giustizia e carità, somma giustizia. La città deve far capire ai ragazzi - conclude il direttore dell’oratorio san Paolo - che possono diventare protagonisti di una civiltà nuova, non del fare e dell’avere, ma dell’essere. Quel giorno sarà Pasqua per tutta Cagliari».
Alessandro Floris, da meno di un mese vicepresidente nazionale delle Conferenze vincenziane, pensa a una Pasqua più immediata e tangibile nel breve tempo. «Far risorgere l’attenzione verso il mondo del lavoro, una speranza da realizzare con nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, e un ritorno in fabbrica per i disoccupati».