Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Diventare grandi studiando le fiabe

Fonte: L'Unione Sarda
6 aprile 2010

Il progetto è stato avviato nelle elementari di via Venezia: i bambini cambiano il finale del racconto

«La storia di Cenerentola o I tre porcellini aiutano a superare le paure»

Un corso dedicato alle fiabe dei più piccoli per superare le paure. È la singolare iniziativa promossa dalla scuola elementare di via Venezia.
Fiabe alle elementari per aiutare i bambini a vincere la paura del buio e dei mostri. Il singolare progetto didattico, intitolato “Incontri fiabeschi”, è stato realizzato nella scuola primaria di via Venezia dall'associazione socioculturale “Creschida” con il patrocinio della Circoscrizione 5 e ha coinvolto una cinquantina di alunni delle seconde A e B. «Esistono paure radicate nel vissuto personale», spiega il presidente dell'associazione Nicola Sassu, «ma ve ne sono alcune, come quelle del buio e dei mostri, che sono tipiche di tutti i bambini e che fanno parte del loro mondo. Nei mostri e nel buio, che simbolicamente rappresentano l'angoscia che risiede in ciò che è sconosciuto, i bambini catalizzano e concentrano il timore di non riuscire a difendersi o di non essere accettati. In queste paure, tuttavia, i piccoli incarnano anche pulsioni positive quali il bisogno di essere protetti o la voglia di sentirsi invincibili».
L'OBIETTIVO Le fiabe presentano sempre una situazione problematica, ma allo stesso tempo indicano anche una via d'uscita, con il risultato che i bambini imparano ad affrontare e risolvere in chiave positiva i problemi e le paure della vita. «E vincendole, i bambini provano un forte senso di compiacimento che rafforza la loro personalità». Il laboratorio si è basato sul gioco, per fare sì che i bambini avessero l'impressione di “non fare scuola” e si sentissero totalmente liberi di esprimersi. Le fiabe classiche (da Cenerentola a I tre porcellini) hanno avuto un ruolo fondamentale, in quanto simboleggiano, attraverso le vicende dei loro protagonisti, le difficoltà che si possono presentare nella vita, ma nel contempo forniscono, attraverso lo schema “inizio-crisi-soluzione”, il modo con cui superarle.
IL PROGETTO Le storie sono state raccontate da due educatrici (Simona e Stefania Verderi), ma in alcuni casi sono stati gli stessi alunni a inventare fiabe, magari cambiando il finale (e se Cenerentola non avesse perso la scarpetta?) di racconti molto conosciuti oppure creando nuovi personaggi buoni. Gli alunni si sono cimentati nei panni del narratore e hanno improvvisato piccole scenette, calandosi nelle vesti del protagonista preferito. «L'impostazione che si è voluta seguire», conclude Sassu, «è stata quella di fornire stimoli e non di suggerire direttamente le soluzioni che invece i bambini hanno ricercato attraverso gli interventi mirati delle due educatrici».
PAOLO LOCHE

06/04/2010