Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La serrata di Pasquetta colpisce ancora

Fonte: L'Unione Sarda
6 aprile 2010

Massimo Vinci, di Federdistribuzione: «Bisogna liberalizzare le aperture, basta divieti»

Tutti chiusi o quasi i negozi. Critica la grande distribuzione

Franco Fozzi, dei commercianti di via Manno, ammette: «Questa non è l'immagine di una città turistica, serve un progetto».
La serrata di Pasqua e Pasquetta ha colpito ancora, lasciando disorientati e increduli i tanti turisti che hanno scelto Cagliari come meta del week-end festivo. E costringendo anche i cagliaritani rimasti in città a infiniti e spesso infruttuosi tour alla ricerca di un negozietto aperto. Tutto chiuso o quasi, con neanche lo sfogo della grande distribuzione: domenica e ieri i centri commerciali hanno tenuto le saracinesche abbassate come imposto dall'ordinanza emanata il 18 marzo dal sindaco Emilio Floris.
LA POLEMICA Un divieto contro il quale da tempo punta il dito Federdistribuzione. «Il giorno di Pasqua l'apertura è vietata in tutta la Sardegna - spiega Massimo Vinci, presidente regionale dell'associazione delle grande distribuzione - mentre per Pasquetta dipende dalle zone, il che crea una disparità inaccettabile». In discussione c'è però soprattutto il principio delle chiusure obbligatorie. «Dobbiamo metterci in testa - prosegue Vinci - che in Sardegna dobbiamo offrire servizi continuamente e a maggior ragione nei periodi di festa, cioè quando i turisti arrivano. Gli operatori devono avere la facoltà di poter aprire e a chi viene qui, ma anche a chi ci vive per tutto l'anno, deve essere data la possibilità di usufruire di questi servizi, altrimenti continueremo ad essere un passo indietro. Noi come Federdistribuzione non ci stancheremo mai di ripeterlo e lotteremo per ottenere la massima liberalizzazione, chi vuole aprire deve poterlo fare».
LA NORMATIVA La spinosa materia è regolata da una legge regionale modificata di recente (in maniera meno restrittiva rispetto a quella voluta dall'ex governatore Soru) anche se sono poi i Comuni a stabilire le giornate di chiusura. Così a Cagliari le serrande devono stare giù obbligatoriamente il 1° gennaio, a Pasqua, e il 25 e 26 dicembre. La normativa consente ai dettaglianti l'apertura facoltativa «oltre che nel mese di dicembre, nelle giornate domenicali e festive», ma per le «medie strutture di vendita a prevalenza alimentare» solo «dalle 8 alle 14». Limiti molto più rigidi infine per «le grandi strutture di vendita» che non possono aprire neanche «all'Epifania, Pasquetta, 1° maggio e ferragosto».
I PICCOLI NEGOZI Dunque ieri le botteghe e i piccoli negozi avrebbero potuto alzare le saracinesche, ma hanno quasi tutti preferito rispettare la tradizione. Franco Fozzi, presidente dei negozi via Garibaldi e via Manno, non si nasconde dietro un dito: «Il problema esiste ed è vero che l'immagine di una città turistica non può essere questa - sono le sue parole -, però per convincere i commercianti ad aprire a Pasquetta e nei periodi di festa ci vuole un progetto organico. Bisogna creare quel famoso tavolo di concertazione come si è fatto per la pedonalizzazione di via Manno e fare un calendario in cui vengono programmati eventi e manifestazioni, perché se il commerciante sente odore di affari allora apre eccome». Nell'attesa bisognerà accontentarsi del deserto. ( m. le. )

06/04/2010