Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rischio frane, allarme a Calamosca

Fonte: L'Unione Sarda
26 giugno 2008

bagnanti impauriti hanno chiamato i vigili del fuoco: la zona è stata dichiarata inagibile ed è stata vietata la balneazione

Cadono alcune pietre dalla scogliera: spiaggia chiusa
L'allarme è scattato alle 15: alcuni bagnanti hanno notato delle pietre che rotolavano verso il mare e hanno chiamato i soccorsi.
Un bagnante si è accorto che in alto, sul costone del faro, qualcosa si muoveva. Alcune pietre stavano rotolando a valle. E allora ha dato l'allarme.
Nessun pericolo concreto (i massi erano di piccola dimensione e non hanno raggiunto la spiaggia sul versante ovest del golfo), ma qualcuno, tra i frequentatori di Calamosca, si è spaventato. E ha chiamato i vigili del fuoco, che sono arrivati in pochi minuti e hanno decretato: spiaggia inagibile, divieto di balneazione.
Per confermarlo, hanno circondato le siepi che costeggiano l'accesso alla caletta con il nastro rosso e bianco.
La squadra è arrivata alle 15, quando sulla sabbia c'erano ancora tante persone che hanno assistito (ovviamente preoccupate) all'intervento. La stabilità del costone era a rischio, quindi si è deciso per la chiusura della lingua di sabbia.
L'INTERVENTO Dove, via mare, è intervenuta anche la capitaneria di porto: una motovedetta ha scandagliato la zona per assicurarsi che non ci fossero altri smottamenti in corso sul fronte di Sant'Elia e nelle scogliere sotto il faro.
Giù, in spiaggia, pochi hanno visto “in diretta” la frana. E quindi si sono accorti del pericolo scampato solo quando sono spuntati i vigili del fuoco sul costone e le barche della guardia costiera in acqua. Circa un ora di controlli: la squadra intervenuta ha trovato qualche masso in mezzo alle sterpaglie e giudicato quindi inagibile la zona. Inizialmente, visto il movimento (per acqua e per terra), qualcuno ha pensato ad un disperso. Poi, dopo il chiarimento dell'equivoco, i bagnanti hanno abbandonato lentamente la spiaggia. Una battigia di una decina di metri che si trova dalla parte opposta rispetto a quella dell'hotel. Zainetti e ombrelloni in spalla, hanno raggiunto le macchine parcheggiate nello sterrato che porta alle calette sotto la lanterna, e sono tornati a casa.
ZONA DEMANIALE Per i prossimi giorni è già stato richiesta la cosiddetta “messa in sicurezza” della scogliera, che è una zona demaniale. Verrà fatto un sopralluogo per individuare i punti più critici e pianificare (se sarà necessario) dei lavori per assicurare la stabilità della parete rocciosa.
AREA A RISCHIO La zona di Calamosca è ad alto rischio di frane. La parte più pericolosa secondo i geologi è però l'area vicino a Cala Fighera, sul versante est del golfo. È qui che si allenano i free climbers : gli appassionati dell'arrampicata scalano ogni fine settimana i costoni tra il promontorio di Sant'Elia e la Sella del Diavolo, dove sono state ricavate 32 piste scavate nella roccia, a strapiombo sul mare. L'instabilità delle pareti è stata all'origine di alcuni brutti incidenti. Come quello dell'aprile 2005, nel quale rimase ferito uno sportivo, precipitato per una decina di metri.
Le scogliere del golfo poggiano su uno strato di “arenaria di Pirri”, una roccia particolarmente friabile e quindi ad alto rischio di smottamenti. La stessa roccia che costituisce la base di Monte Urpinu e del Colle di San Michele.
Che non a caso sono entrambe zone a rischio idrogeologico.
MICHELE RUFFI

26/06/2008