Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dal cilindro del Pdl rispunta Floris?

Fonte: L'Unione Sarda
1 aprile 2010


Clamorosa ipotesi: dimissioni e subito le Comunali a Cagliari

Se il sindaco si dimettesse e si candidasse a presidente della Provincia si eviterebbe il taglio delle poltrone previsto dalla finanziaria.
L'ipotesi è talmente assurda che potrebbe anche risultare vera. Circola di bocca in bocca nel centrodestra cagliaritano, specie nei corridoi del Municipio: «Emilio Floris si dimette da sindaco e torna in corsa per la poltrona di presidente della Provincia». Due notizie in una, se l'ipotesi fosse confermata.
NO COMMENT L'interessato non conferma, pur evitando smentite ufficiali: «Qualcuno mi sta facendo arrivare messaggi di questo tipo, ma io sono uno che anche in politica non scorda il valore dell'amicizia». Tradotto: ho detto a Piergiorgio Massidda (senatore del Pdl ed ex coordinatore regionale di Forza Italia, in pole position per la candidatura) che non gli avrei messo i bastoni tra le ruote. «E io mantengo le promesse».
LA MANOVRA Ma a tifare per una svolta che dovrebbe essere repentina sono in tanti: i tifosi personali di Floris (qualcuno dice una buona parte degli undici ribelli del Pdl in Regione, di certo molti assessori e consiglieri comunali del partito) e anche altri gruppi che contano (Riformatori, Uds, Udc), ognuno interessato a monetizzare un'eventuale svolta. Gli appetiti sono scatenati dallo scenario delle eventuali dimissioni anticipate: se arrivassero entro il 6 aprile il Consiglio comunale di Cagliari potrebbe essere rinnovato nella stessa tornata elettorale delle elezioni provinciali, indette dalla Regione per il 30 e 31 maggio. E questo converrebbe a molti. Anzitutto a chi (come Massimo Fantola, leader dei Riformatori) oggi è il favorito nel toto-sindaco per il centrodestra. Ma la vera preoccupazione dei consiglieri è quella legata alla conservazione del proprio posto nell'assemblea civica. Se si votasse nel 2011 (alla scadenza naturale della consiliatura) sarebbe già entrato in vigore il provvedimento contenuto nell'ultima finanziaria nazionale, che prevede la riduzione da 40 a 32 delle poltrone in Consiglio e da 13 a 8 degli assessorati. Ipotesi che verrebbe aggirata in caso di elezioni convocate per il prossimo 30 maggio.
I DUBBI A prospettare questi orizzonti a Emilio Floris in questi giorni sono stati in tantissimi. Incontrando però una tiepida accoglienza da parte dello stesso primo cittadino: «Se anche fossi stato candidato alla presidenza della Provincia le mie dimissioni non sarebbero state scontate», ha detto, «lo dico per pura ipotesi di scuola: come si fa a farsi accusare di essere parte di una manovra a favore della cosiddetta “casta”?».
CAPPELLACCI Tutto resta congelato. Anche se c'è chi non si rassegna e vorrebbe approfittare della presunta debolezza del centrosinistra, dilaniato dal caso-Milia. Gli stessi che ieri mattina hanno segnalato la presenza del governatore Ugo Cappellacci, sotto la casa del sindaco, nel quartiere Marina. I due hanno camminato a piedi, parlando fitto fitto, verso il Municipio di via Roma, dove si sono trattenuti per un altro quarto d'ora. Un lungo colloquio che qualcuno ha interpretato come segnale di riavvicinamento e di possibile confronto anche sull'ipotesi, che sembrava ormai accantonata, di una candidatura di Floris a palazzo Regio. Ieri il governatore è volato a Roma per incontrare il premier: Cappellacci si è complimentato per il lusinghiero risultato delle regionali e ha avviato con lui un'analisi delle prossime provinciali e comunali sarde di maggio, parlando di candidature e alleanze.
ANTHONY MURONI

01/04/2010