Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sfrattati, occupano il mercato all’ingrosso

Fonte: La Nuova Sardegna
26 giugno 2008

GIOVEDÌ, 26 GIUGNO 2008

Pagina 2 - Cagliari



A luglio devono chiudere i box, l’ordine è della giunta Floris



Centocinquanta famiglie finiranno sul lastrico Una proroga di sei mesi?

SABRINA ZEDDA
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CAGLIARI. I più disperati hanno occupato la direzione. Resteranno lì, senza acqua né cibo, sinché non arriveranno buone notizie. Tra loro, sette in tutto, c’è anche un cardiopatico, smetterà di curarsi. È questa la faccia più dura della protesta che vede in prima linea i 30 operatori del mercato all’ingrosso di viale Monastir e i 25 lavoratori del facchinaggio. L’altro ieri hanno ricevuto l’avviso di sfratto.
L’ordine del sindaco è questo: dovete levare le tende entro il 15 luglio, ma chi occupa chiede una proroga sino a gennaio, per studiare nel frattempo una soluzione che permetta agli sfrattati di restare in città. In ballo non c’è solo il lavoro, l’unico che, considerando anche l’indotto, permette di andare avanti a 150 famiglie: dentro al mercato di viale Monastir c’è tutta la storia di generazioni che, una dopo l’altra, si sono succedute nella gestione dei box, e c’è anche un pezzo di economia della città.
‹‹D’altronde - rivendica con orgoglio Andrea Congiu, portavoce degli operatori - è anche merito nostro se i prezzi di frutta e verdura sono calmierati››.
Eppure, per il Comune, tutta questa gente in viale Monastir non ci può stare: la lettera del sindaco Emilio Floris impone la chiusura entro il 30 giugno, cioè lunedì, e chiede che dal 15 luglio il mercato sia sgombero. Secondo l’amministrazione comunale quell’area deve restare libera, perché servirebbe per altri scopi, ma capire quali è impresa ardua: palazzi o una nuova spirale di attività commerciali? Difficile capirlo anche perché sul punto, la stessa amministrazione interrogata dal consigliere del gruppo misto Paolo Casu (presidente anche della commissione Attività produttive) ha dato risposte differenti: per l’assessore all’Urbanistica, Nanni Campus, ‹‹l’area ha una destinazione commerciale - fa sapere Casu - mentre il sindaco ha parlato di una destinazione urbanistica diversa››.
Nel bel mezzo di questo scenario fumoso ci sono gli operatori, invitati tempo fa a trasferirsi nel nuovo mercato ortofrutticolo di Sestu, inaugurato l’anno scorso. Ma l’alternativa non piace: ‹‹Prima di tutto perché si tratta di una struttura privata - rimarca Andrea Congiu - e quindi per noi andare lì significherebbe accendere un mutuo per l’acquisto del box. In secondo luogo perché in quel mercato l’offerta è già eccessiva: se andassimo anche noi sarebbe un fallimento per tutti››.
In questo modo gli operatori scartano anche l’ipotesi delineata, qualche tempo fa, dal presidente della Regione, Renato Soru che, chiamato in causa per salvare la situazione, aveva proposto ai lavoratori di trasferirsi in uno spazio tutto nuovo da costruire anch’esso vicino al mercato dell’ortofrutta di Sestu, dove già si sono trasferiti una quarantina di operatori della struttura di viale Monastir.
‹‹Noi vogliamo stare a Cagliari - non si stanca di ripetere Andrea Congiu - dove chiediamo sia costituita la Fiera dell’agroalimentare della Sardegna››. L’area potrebbe essere ancora una volta quella di viale Monastir, magari riqualificata (e per questo gli operatori si dicono disposti a mettere soldi di tasca propria), oppure un’altra ancora da individuare. ‹‹L’importante - è la richiesta pressante - è non uscire dai confini cittadini, dove si lavora meglio e si è considerati di più››. Sulla vicenda Paolo Casu ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio.