Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Comune pagherà 8 milioni allo Stato

Fonte: L'Unione Sarda
25 marzo 2010

Consiglio. Dovuti per l'esproprio di aree demaniali a Sant'Elia

Erano aree demaniali quelle che il Comune espropriò ingiustamente per costruire le case popolari di Sant'Elia e San Bartolomeo. Per quei trenta ettari occupati, ieri sera, il Consiglio comunale ha approvato un debito fuori bilancio di 8 milioni e 300 mila euro che dovranno essere resi ai Monopoli, dunque allo Stato. Ed è andata pure bene, visto che la cifra è frutto di una transazione accordata con la Regione. «Si rischia», spiega Patrizio Mulas, assessore al Patrimonio, «di pagare una cifra sette, dieci volte maggiore, che sfiorerebbe i cento milioni».
L'accordo raggiunto con i Monopoli riguarda palazzine costruite negli anni Settanta e Ottanta, più della metà poi passate sotto la gestione di Area (l'agenzia regionale per l'edilizia abitativa). Per questa ragione, la cifra concordata sarà solo un'anticipazione. Poi il Comune dovrà chiedere la restituzione del 60% ad Area e di circa due milioni di euro alle cooperative che costruirono 40 anni fa. È su questo punto che è scoppiata la polemica. «Incredibile», ha detto Ninni Depau, capogruppo Pd, «che il Comune debba sborsare soldi allo Stato per aver costruito case popolari. Mentre si contrattano dismissioni di immobili demaniali, noi siamo costretti a pagare». Accuse a cui ha replicato il sindaco Emilio Floris: «Con lo Stato ho già parlato», ha precisato, «è così che abbiamo ottenuto una transazione di sette volte inferiore rispetto al reale valore dei terreni. Cinque milioni e mezzo degli otto che pagheremo ce li deve restituire Area, due milioni le cooperative, mentre noi con un milione e mezzo entriamo in possesso terreni che hanno un immenso valore e che rischierebbero di finire in mano ai privati». ( fr. pi. )

25/03/2010