Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I riti pasquali, tra fede e richiamo turistico

Fonte: La Nuova Sardegna
24 marzo 2010

MERCOLEDÌ, 24 MARZO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Presentate dal Comune le iniziative per la Settimana Santa collegate alle tradizionali confraternite religiose della città



Ventisei manifestazioni in programma, tra processioni ed eventi rivolti ai visitatori



Floris: «Servirebbe un intervento della Regione»

MARIO GIRAU
CAGLIARI. Conservare e valorizzare anche a fini turistici il patrimonio di tradizioni e cultura che la città esprime nel periodo pasquale. Ecco i principali obiettivi della Settimana santa cagliaritana 2010 messa a punto dal Comune.
Si tratta di una serie di iniziative innestate nel solido antico ceppo delle processioni organizzate prima e dopo Pasqua dalle arciconfraternite. Il primato di Siviglia, capitale europea della settimana santa, non è sicuramente in pericolo. Ma l’amministrazione Floris sembra decisa a conquistare progressivamente piccole fette di mercato turistico anche puntando sull’appeal di riti religiosi affascinanti e spettacolari. «Siviglia raccoglie in questi anni - ha detto con una punta polemica l’assessore Giorgio Pellegrini, in risposta alle critiche di maggioranza e opposizione - i frutti di un’esperienza aperta all’inizio del XIX secolo che si è arricchita anche di contributi culturali francesi, mentre noi soltanto dal 2001 operiamo in questo particolare segmento culturale».
«Pubblicizzare le processioni della Settimana Santa - ha aggiunto il sindaco - è sicuramente nostro compito e lo facciamo, ma sarebbe necessario, nel contesto di una strategia per allungare la stagione turistica, un intervento promozionale della Regione rivolto a far conoscere il patrimonio culturale pasquale delle città sarde».
Turismo sì, ma anche riportare i cagliaritani dell’area vasta a riscoprire i segni caratteristici della pietà popolare riproposti dalle arciconfraternite. Nei vari momenti della vestizione della Madonna, nel trasporto di crocifissi miracolosi in cattedrale, in “su scravamentu” e in “su inserru”, si leggono in filigrana non solo la religiosità cagliaritana ma anche importanti aspetti dell’organizzazione sociale della città nei secoli XVI e XVII.
Di una quindicina di cunfrarias attive agli inizi del secolo scorso, sono rimaste sulla scena della settimana santa solamente quattro: quella della Solitudine (chiesa di San Giovanni), del Santissimo Crocifisso (San Giacomo), del Gonfalone (Sant’Efisio) e degli “Artieri” (San Michele). Dal 26 marzo al 12 aprile animeranno 26 manifestazioni religiose. Le prime due arciconfraternite si sono internazionalizzate: nel coro delle voci bianche, parte fondamentale della massa dei cantori, bambini di nazionalità filippina hanno sostituito i cagliaritani, sempre più rari a Villanova.