Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La ribellione di Fonsarda, creato un comitato di quartiere

Fonte: La Nuova Sardegna
23 marzo 2010

MARTEDÌ, 23 MARZO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Interrogazione in Municipio: «Il rione è abbandonato»






CAGLIARI. Si sono già recati dal notaio per formalizzare la costituzione del comitato di quartiere «Rinascita, Cep e Fonsarda». Stanchi di aspettare, una cinquantina di cittadini che abitano nella zona, coadiuvati anche dal consigliere comunale Paolo Casu (Udc) hanno deciso di reagire all’abbandono con una reazione dal basso. A Fonsarda, nel parco Dei Donoratico, ad esempio, vi sono anche strade demolite e non ricostruite. «A tutt’oggi le principali arterie di comunicazione interne ai rioni Fonsarda e Cep - afferma Casu in una interrogazione comunale urgente al sindaco Emilio Floris - si presentano con strade e marciapiedi dissestati, creando un pericolo costante per la circolazione pedonale e automobilistica di numerosi cittadini, nonostante nell’ultimo bilancio comunale fossero state stanziate delle rilevanti cifre per manutenzione strade».
Esistono poi «numerosi stazzi di proprietà privata e comunale, dove si annidano ricettacoli di ratti e altri parassiti». E si creano «allagamenti invernali e formazione estiva di aree di polvere che crea problemi di salute e di viabilità ai numerosi abitanti anziani di questi quartieri». Non solo «da più di un anno l’unico parco presente nel quartiere Fonsarda è interessato da un cantiere iniziato ma mai portato a termine». Uno spettacolo quasi dantesco: quest’importante «parco cittadino è in completo stato di degrado e di abbandono, con le strade interne demolite e mai ricostruite, le piante espiantate dall’area adiacente il tribunale e qui trapiantate, del tutto private di manutenzione e di irrigazione, scavi e fondazioni a cielo aperto con all’interno gabbie di ferro ossidate dal tempo e dalle intemperie e due strutture commerciali ricreative da anni messe in condizione di impedita e limitata agibilità». Una situazione che crea sempre più difficoltà «a tutti gli abitanti e che vede sempre più numerose le attività commerciali e artigianali che hanno deciso di abbassare le saracinesche, sicuramente a causa di una crisi economica che non risparmia certo la nostra città, ma che viene amplificata e sentita maggiormente in quartieri privati di servizi e di idonea viabilità».
Da qui la richiesta di un intervento al Comune in quanto «doveroso e rispettoso per gli abitanti dei nostri quartieri periferici».