Rassegna Stampa

Il Sardegna

Viaggio nei sogni di Chagall

Fonte: Il Sardegna
22 marzo 2010

Da oggi al Ghetto degli Ebrei
La misteriosa cultura ebraica del pittore bielorusso nella mostra “Il veggente di Vitebsk” 150 acqueforti e 24 litografie del maestro che dipinse l'infanzia sulla tela. di Anna Brotzu

La Bibbia “sognata” da Marc C hagall: l'arte di un maestro del Novecento risplende nelle sale del Ghetto degli Ebrei a Cagliari (da oggi al 27 giugno), con la preziosa esposizione firmata Camù dedicata al genio immaginifico de “Il Veggente di Vitebsk”. Nel cuore della città murata, atmosfere quasi da fiaba affiorano dalla traduzione in immagini di storie del Vecchio Testamento in cui il pittore fonde ricordi infantili ed echi di un viaggio in Palestina, sul principio degli Anni Trenta, agli episodi più noti ed emblematici racchiusi nel testo sacro.
LE SEQUENZE della Creazione e l'arcobaleno che sancisce la fine del Diluvio, la lotta di Giacobbe e l'Angelo, scorrono come fotogrammi in un racconto denso di poesia dove scene di vita quotidiana, in un villaggio bielorusso, s'intrecciano ai segni del divino, tra visioni profetiche e apparizioni celesti. Testimonianza di una civiltà e una fede millenaria custodita fra Salmi e Proverbi, la Torah e il Libro di Giosuè, le vicende di Noè e Abramo, Mosè e Salomone, Saul e Davide sono evocate con straordinaria immediatezza, fresca inventiva nello stile arditamente “infantile” e magicamente naif, ricco di poesia delle centocinque acqueforti sui temi della “Bibbia” realizzate tra il 1931 e il 1956 (in mezzo i venti di guerra e le persecuzioni che travolsero l'Europa) su sollecitazione del gallerista e mercante Ambroise Vollard e le ventiquattro coloratissime litografie del '66 che raccontano “La storia dell'Esodo”. I simboli della cultura ebraica spiccano in un'onirica fantasmagoria tra epifanie del sacro, profezie di salvezza e moniti divini, mentre le imprese di Sansone e Davide e la giustizia di Salomone lasciano il posto agli amori incestuosi di Lot, cadono le mura di Gerico, trionfa il culto del vitello d'oro, e tra le umili izbe si afferma la temperie delle avanguardie e della scintillante mondanità parigina. ¦