Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stanziati quasi 38 milioni

Fonte: L'Unione Sarda
19 marzo 2010

Servizi sociali

Almeno sui servizi sociali maggioranza e opposizione hanno trovato l'accordo: il Piano locale unitario dei servizi è stato approvato all'unanimità dal Consiglio ed è dunque operativo. La macchina comunale è dunque pronta a integrare i suoi interventi con quelli di Asl, Provincia, associazionismo e terzo settore, a favore di famiglie, minori, prima infanzia, anziani, disabili, immigrati e nomadi.
I FONDI Cospicue le cifre messe a disposizione dell'assessorato diretto da Anselmo Piras: 5,6 milioni di euro per l'area anziani, altrettanti per quella che racchiude minori, prima infanzia e famiglia. Oltre 560 mila euro sono stati destinati all'accoglienza di immigrati e nomadi, mentre il grosso (tra assistenza domiciliare, inserimenti in strutture residenziali e altri servizi), circa 16,7 milioni, è destinato all'assistenza di disabili fisici e mentali. Altri 6,4 milioni sono stati destinati per contributi agli indigenti, sostegno per pagamento fitti-casa, rimborso spese per emigrati di ritorno e sostegno al volontariato, mentre 1,7 milioni sono stati destinati alle emergenze. Se si aggiungono gli 1,1 milioni finalizzati a programmazione, progettazione e comunicazione, si arriva al totale di 37,9 milioni. «Abbiamo non solo confermato la spesa storica ma implementato alcuni specifici capitoli - chiarisce l'assessore Piras - sono particolarmente soddisfatto sia del dialogo che c'è stato in commissione che del voto unanime finale in aula».
I PROGETTI A tradurre in atti concreti gli indirizzi che sono arrivati dal tavolo politico sarà la struttura coordinata dal dirigente dell'Area per i servizi al cittadino Ada Lai: «Daremo priorità ai settori della prima infanzia, degli anziani e sofferenti mentali con l'attivazione di interventi e servizi a sostegno della famiglia, che rappresentano un'azione di sviluppo della comunità dal punto di vista dell'occupazione, della crescita umana e del miglioramento della qualità della vita», racconta il dirigente comunale. Al via anche progetti nuovi o comunque “ripensati”: «Una rete pubblica per assistenti familiari e badanti», conclude, «l'istituzione della figura del tutor per un “accompagnamento delle fragilità”, il servizio micro-nido e un potenziamento del centro di accoglienza Giovanni Paolo II». ( a. mur. )

19/03/2010