Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il mistero del sondaggio a Castello

Fonte: La Nuova Sardegna
15 marzo 2010

LUNEDÌ, 15 MARZO 2010

Pagina 19 - Cronaca

Rilevatori incaricati dal Comune per intervistare le famiglie, l’opposizione denuncia: sentore di elezioni



Interrogazione al sindaco su una fumosa indagine sulla vita nel quartiere




CAGLIARI. Verrà qualcuno, chiederà qualcosa e il Comune ci ricaverà informazioni sulla realtà di Castello e sulle esigenze di chi ci lavora. Più fumosa di così, secondo Goffredo Depau capogruppo Pd in consiglio comunale, una indagine conoscitiva del centro storico non potrebbe essere. Depau ha presentato un’interrogazione al sindaco: sempre di soldi pubblici si sta parlando.
In vari locali è stato trovato il volantino che annuncia l’arrivo di rilevatori incaricati dal Comune per intervistare le famiglie e gli «esercenti della varie attivià». Racconta Goffredo Depau che nel volantino figura un numero dello studio professionale cui rivolgersi: ci hanno provato al telefono lui e altri consiglieri, ma nessuno ha mai risposto. La locandina è firmata dal sindaco Emilio Floris, però il riferimento amministrativo è in capo all’Area servizi al cittadino: ci doveva essere anche almeno un’altra firma, allora, è una delle riflessioni a caldo fatte dai consiglieri. Così è cominciata la ricerca di delibere o almeno determinazioni di dirigenti dove si desse l’incarico di condurre la ricerca e quindi anche l’importo di spesa. Nessuna traccia. «Magari il provvedimento amministrativo di riferimento va cercato in qualche altro progetto che fra le altre attività comprende questa indagine, ma - continua Depau - è tutta l’impostazione che regge poco. La ricerca infatti mette insieme famiglie ed attività commerciali e di altra natura, mondi molto lontani con esigenze a volte opposte, e la differenza tra intervistati della ricerca dovrebbe rendere diverso il tipo di domande proposte. Forse gli intervistatori somministreranno due tipologie diverse di questionari? Neppure la circoscrizione ne sa nulla: possibile che per condurre una ricerca sul campo non si sia coinvolta l’istituzione più vicina ai cittadini? Lo fecero anche per Sant’Elia: vedemmo la ricerca a cose fatte, la circoscrizione fu tenuta fuori». L’interrogazione presenta al sindaco una serie di domande, chi ha commissionato cosa, soprattutto con quale scopo, per indagare su quali problemi vivano abitanti ed «esercenti di varie attività» del centro storico. «Qui c’è un vago sentore di elezioni - continua Depau - il centro storico ha ben noti problemi, gli abitanti si lamentano eccome: il quartiere vive di notte ma non di giorno. Dilagano ormai i problemi della convivenza notturna. L’andamento amministrativo di questo Comune dimostra che non c’è un’idea organica, si va a casaccio, Castello non è mai visto come un luogo da risanare e dotare di un piano particolareggiato che ne esalti le caratteristiche: c’è la corsa ad aprire attività che poi, senza regola, rendono a volte la vita impossibile a chi abita nel quartiere. Questa è una città dove un giorno qualcuno si alza e lancia la proposta di pedonalizzare mezzo centro storico. Io domando soltanto una cosa: qualcuno si è preoccupato di valutare i flussi di traffico? E pedonalizzando varie strade di Villanova, cosa si è previsto per i residenti? Oltre queste piccole questioni, a Cagliari non si muove altro. La città è considerata solo in funzione del water front e della via Roma. Naturalmente: tutto a parole. Adesso più che mai si vede il danno che si è fatto bloccando l’accordo di programma Comune-Regione che riqualificava mezza città e dava opere come il campus universitario e il Bétile. C’erano 250 milioni di euro di opere che potevano ormai essere già cantierate. Tutto è stato bloccato e non c’è un’idea alternativa. In un anno e mezzo si è parlato soltanto dello stadio: ma anche qui la maggioranza sta andando alla chiacchiera. Fatta la delibera che diceva sì a un’operazione improbabile come quella di buttare giù il vecchio Sant’Elia, ancora si è fermi a quel punto e il motivo c’è: nel patrimonio del Comune lo stadio vecchio vale 60 milioni di euro, con che cosa si sostituisce? E poi demolire il vecchio impianto costa 14 milioni».