Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Udc: «Noi i primi a dire no»

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2010

Giorgio Oppi e Giulio Steri esultano: «Vinta la guerra sull'off-shore» 



No all'eolico off-shore. Ma no anche al nucleare. L'Udc è pronto a dare battaglia sugli impianti per produrre energia, a cominciare dalle ultime richieste per l'installazione delle torri con le pale nel golfo di Cagliari.
«Bisogna chiarire subito un fatto - ha detto ieri, in una conferenza stampa il consigliere regionale Giulio Steri - i nuovi impianti non si possono realizzare perchè contrari all'articolo 13 del Piano casa. Già da allora siamo stati molto chiari e ci siamo battuti affinché si creassero i presupposti per evitare la nascita di certi tipi di impianti. Con le norme attualmente in vigore è difficile, se non quasi impossibile, il rilascio di un'autorizzazione paesaggistica. Poi non possono essere installate linee elettriche nelle spiagge. Infine impianti del genere metterebbero a serio rischio le praterie di poseidonia».
Il coordinatore dell'Udc Giorgio Oppi (fino a qualche settimana fa assessore all'Ambiente) e lo stesso Steri hanno richiamato anche un ordine del giorno dell'ottobre 2009 («il primo firmatario - ha detto Steri - era il capogruppo dell'Udc Roberto Capelli»): vi era l'impegno della Regione a opporsi al rilascio di concessioni demaniali per impianti off-shore e a contrastare anche in giudizio altri analoghi procedimenti: «Sarebbe importante agire - ha concluso Steri - nel momento stesso in cui la Capitaneria di porto dovesse aprire il procedimento». Guerra anche contro il nucleare: «Abbiamo detto no da subito: questa è la linea del nostro partito». Dubbi sulla necessità di sollevare in questo momento un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale: «A nostro avviso lo si sarebbe dovuto fare già nel luglio del 2009, quando il Governo rivendicò la competenza primaria in materia - ha precisato Steri - lo si potrà fare di nuovo se e quando la procedura dovesse arrivare al termine, con la concessione dell'autorizzazione». E allora quali altri strumenti legali restano? «In prima istanza quello di un ricorso al Tar e perfino al presidente della Repubblica, se non venissero richieste le autorizzazioni paesaggistiche previste dalla legge 4. Ma speriamo che non sia necessario dover arrivare a una battaglia legale». ( a. mur. )

13/03/2010