Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A San Saturnino spazi ridotti per le visite

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2010

la basilica Alcune parti chiuse al pubblico



La chiesa più antica di Cagliari, San Saturnino, riapre finalmente le sue porte ai cittadini e ai turisti. Dopo lo stop invernale, la Soprintendenza ai beni storico-artistici ha optato però per un'apertura a singhiozzo. I visitatori avranno infatti a disposizione solo il martedì e il venerdì per ammirare uno dei tesori più preziosi che la città conservi.
Li dimostra tutti i suoi anni la vecchia basilica che muta e immobile ha assistito alle vicissitudini che, nei secoli, la città ha dovuto affrontare. La sua storia è affascinante. Costruita al di fuori del circuito murario cittadino la basilica venne eretta attorno al V-VI secolo sul luogo dove la tradizione individuava il sepolcro del martire cagliaritano Saturno o Saturnino.
Purtroppo poco è ancora agibile e visitabile. A parte il vano centrale e il braccio orientale dell'edificio, dove ancora ogni domenica mattina viene officiata la messa dal parroco di San Lucifero, don Elvio Madeddu, dopo la riconsacrazione della chiesa da parte dell'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani nel 2004, poco altro è fruibile.
LA VISITA L'accesso ai giardini laterali è transennato probabilmente perché abbandonati a uno stato d'incuria e di degrado. È negato pure l'ingresso agli scavi archeologici della necropoli paleocristiana circostante, visibili dalla vetrata settentrionale dell'edificio, questi ultimi di competenza della Soprintendenza ai beni archeologici.
All'interno qualche pannello esplicativo fornisce scarne notizie sulla storia della basilica e sui lavori di restauro compiuti da Antonio Taramelli agli inizi del '900, ma niente più, non una guida o pubblicazioni informative che possano dare lustro e rilievo ad uno dei gioielli del patrimonio monumentale della città, visitata ogni anno da un cospicuo numero di turisti.
GIULIA MAMELI

14/03/2010