Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Per Tuvixeddu l’ora della verità

Fonte: La Nuova Sardegna
12 marzo 2010


VENERDÌ, 12 MARZO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Il centrosinistra in consiglio regionale chiede una commissione d’inchiesta sul colle



Da valutare i criteri del patto con il privato per acquisire le aree




CAGLIARI. Fare chiarezza su Tuvixeddu e sulle vicende politico-imprenditoriali che ruotano attorno al futuro del colle punico. A chiederlo sono i consiglieri regionali del centrosinistra, che sollecitano una commissione d’inchiesta su quello che è ormai un caso internazionale.
In base alla richiesta, presentata in base all’articolo 125 del regolamento interno dell’assemblea, la commissione avrà l’incarico di «ricostruire i fatti e le condizioni giuridiche che hanno caratterizzato fino ad ora l’iter per la tutela del colle nonchè la definizione degli impegni dettati dall’ordine del giorno approvato all’unanimità venerdì 5 marzo per il perseguimento degli obiettivi di acquisizione, conservazione e tutela del colle». L’organismo avrà quindi il compito di valutare i possibili termini dell’accordo con Nuova Iniziative Coimpresa, proprietaria dell’area, per fermare l’avanzata del cemento e puntare alla realizzazione di un grande parco archeologico. Il primo passo sarà l’elaborazione di una proposta di legge funzionale «all’acquisizione al patrimonio pubblico, anche con il concorso finanziario dello Stato e nelle forme più convenienti all’interesse pubblico, delle ulteriori aree del colle di Tuvixeddu» che finalmente viene riconosciuto come bene unico paesaggistico-ambientale.
Per l’ex assessore regionale all’urbanistica Gianvalerio Sanna si tratta di un’iniziativa «di capitale importanza sul piano culturale perchè rappresenta un messaggio alla comunità scientifica sarda e nazionale, alle associazioni ambientalistiche, ai cittadini tutti che continuamente si erano appellati al consiglio regionale per un suo autorevole e decisivo intervento, sul piano dell’esercizio dei nostri istituti autonomistici e della nostra capacità di agire specie per quanto riguarda il nostro immane patrimonio culturale, fondamento insostituibile delle nostre identità, sul piano del ruolo dell’organo legislativo che è chiamato ad operare per il bene comune a prescindere dalle parziali appartenenze».
Ora sulla proposta del centrosinistra dovranno esprimersi gli altri gruppi politici, ma l’impressione è che sul caso Tuvixeddu l’assemblea regionale abbia trovato un’intesa generale. Il progetto è chiaro: acquisire le aree senza violare i diritti del costruttore partendo dalla condizioni stabilite nell’accordo di programma del 2000. Si parla di un risarcimento e di permute, così come proposto a suo tempo da Graziano Milia e Paolo Maninchedda. Una trattativa, che però s’annuncia tutt’altro che facile. (m.l)