Nuova edizione per la stagione di Teatro Ragazzi “Io Teatro, tu Teatri, egli Teatra” organizzata da Il crogiuolo al Teatro Sant'Eulalia di Cagliari e curata da Rita Atzeri.
Il cartellone composto da dieci spettacoli si apre ad ottobre 2009 per chiudersi a maggio 2010.
Primo appuntamento della rassegna lunedì 26 ottobre 2009, ore 11, con LE TRE MELARANCE di Maurizio Stammati, in scena Valentina Ferraiuolo, Dilva Foddai, Paola Ricci- regia Maurizio Stammati, scene di Gianni Tudino, i costumi di Patrizia Lombardi, regia di Maurizio Stammati, produzione Teatro Bertolt Brecht, Formia. "L'amore delle tre Melarance”, liberamente tratto dalla favola del Gozzi e prendendo in prestito l'uso musicale che ne fece Prokof'ev su scrittura di Majerchol'd, è la storia di un principe, di un re, di buffoni e saltimbanchi, di maghi, streghe e principesse. È una storia di intrighi, magie e trasformazioni.
Racconta magistralmente le contraddizioni della vita reale, portandole su un piano fantastico e mettendo al centro della vicenda un principe che non riesce più a ridere e che soltanto con un "maleficio" scopre il proprio destino e, in un modo assai rocambolesco, il proprio potenziale. Il suo sogno lo porta verso luoghi ed emozioni, pericoli e meraviglie, centuplicati dal sentimento: egli cerca le melarance - creature fantastiche e meravigliose, custodite dalla crudele Creonta e dalla sua cuoca che ammazza tutti con un mestolo di rame - perché ne è attratto in modo irresistibile, con la passione che caratterizza ogni amore e ogni spinta del desiderio"
Della favola delle tre Melarance in molti si sono innamorati attraverso i secoli, scrittori, musicisti, poeti e pittori. Il suo fascino, i suoi misteri e le sue trovate burlesche hanno incantato grandi e piccoli. Noi l'abbiamo "manipolata" a nostro e vostro piacere.
Tre musiciste con i loro tanti suoni e strumenti tenteranno di raccontarvela a modo loro, giocando con la loro arte e prendendo in prestito quella del racconto teatrale con luci, scene, costumi e maschere, perché in questa favola c'entrano anche le maschere della commediadell'arte.
Si prosegue il 13 novembre 2009, ore 11, con ULISSE… DI BUGIE QUANTE NE DISSE, una produzione Gruppo Abeliano di Bari, con Enzo Vacca, Betty Lusito.
Navigazione fantastica lungo le fantastiche rotte dell’eroe di Itaca.
Didattica, Storia, Geografia del viaggio, curiosità raccontate da due aedi.
Le grandi avventure di Odisseo cominciano dalla guerra di Troia (Iliade).
Ulisse parte dalla sua Itaca alla volta di Troia, dove mette in atto le sue “furbizie”
a partire dal famoso Cavallo, fino all’isola dei Ciclopi dove riuscirà ad ingannare anche
il gigante Polifemo e si confronterà con la maga Circe e i canti ammalianti delle Sirene.
Nessun limite o confine di mezzi e linguaggi per coinvolgere un pubblico di giovanissimi
che apprenderà un bel capitolo di storia, divertendosi e facendosi coinvolgere dagli attori.
Il 17 novembre 2009, ore 11, si passa a FILIBERTO FANTASMA INESPERTO, liberamente tratto dal “Fantasma di Canterville” di O. Wilde, scritto e diretto da Virginio De Matteo, con Virginio De Matteo, Raffaella Mirra, Mimmo Soricelli, Martina Iorio, scenografia Claudio Mirra, produzioneTeatro Eidos Soc. Coop., San Giorgio del Sannio (BN). Lo spettacolo è stato vincitore del XXI Festival Nazionale di Teatro per Ragazzi di Padova e del II Festival Nazionale “Teatro Pinocchio” di Salerno.
«Filiberto…il fantasma inesperto», è una favola in cui scherzo e ironia la fanno da padroni. A Canteville c’è un vecchio castello dove vive un fantasma un po’ inesperto.
Poverino! Non riesce ad attraversare i muri, è costretto a vagare per le stanze e le soffitte senza poter fare il grande definitivo salto nell’aldilà. Un bel giorno una ricca famiglia americana acquista il castello. Ma i coniugi Otis non credono all’esistenza di Filiberto.
Solo la piccola Aria, figlia degli Otis, divenuta amica del fantasma, ne riconosce l’umanità e il suo dramma; e, accettandone la sua natura triste e sfortunata, riesce a liberarlo dal suo infelice destino. Lo spettacolo, per la tenerezza delle immagini, il lieto fine e la bonaria ironia di cui è pervaso, è un racconto delicato che, oltre a divertire il giovane pubblico, trasmette un messaggio di speranza e di fiducia.
IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI, con Margherita Di Marco e Giulia Castellani, regia di Claudio La Camera, produzione Teatro Proskenion, compagnia dei Merli Bianchi, L'Aquila è invece in programma il 24 novembre 2009, sempre ore 11.
Lo spettacolo è una libera rivisitazione dell’omonino romanzo di Jules Verne, pubblicato la prima volta nel 1872, ispirato probabilmente all’impresa di Georges Train che nel 1870 circumnavigò il mondo in un tempo eccezionalmente veloce.
Il tema centrale dello spettacolo è per l’appunto il modo in cui l’uomo si misura con il tempo e lo spazio. Sappiamo infatti che tra adulti e bambini esiste una grande differenza di percezione e rappresentazione del tempo. In questi differenti mondi è possibile rintracciare valori essenziali per la vita che spesso il mondo fantastico dei bambini conserva più efficacemente. Il tempo del viaggio intorno al mondo, come precisamente descritto dal titolo (80 giorni), diviene nello spettacolo un’opportunità per esplorare le molteplici rappresentazioni del tempo: un tempo cronologico o convenzionale, che regola i rapporti tra gli individui, il commercio, gli affari, definito a livello mondiale proprio negli anni in cui Verne scriveva il testo, dall’istituzione dei fusi orari; un tempo individuale, interiore e sospeso, fuori dalle convenzioni, fatto di fantasia e di infinite possibilità di scampare ai pericoli e alle difficoltà della vita, nelle metafore offerte dalle difficoltà del viaggio incontrate dal protagonista Phileas Fog e dal suo maggiordomo Passepartout; un tempo proiettato nel futuro, come ambito di realizzazione delle aspirazioni esattamente come la scommessa che determina drammaturgia l’intera storia. Improvvisazioni attoriali e giochi scenografici completano il livello di comunicazioni con il pubblico.
Il 15 dicembre 2009, ore 11, in scena invece i padroni di casa con la nuova produzione BABBO NATALE ROCKSTAR, interpretata da Rita Atzeri, Alessia Marrocu, Felice Montervino, Angelo Trofa, Gianni Simeone. Firma le scene Stefano Ledda, i costumi Marco Nateri. Testo e regia sono di Roberta Sandias.
Lo spettacolo, che ripropone i personaggi caratteristici del Natale cari ai bambini, quali Babbo Natale, la Befana, la renna ed il folletto aiutante, si sviluppa tra colpi di scena e gag comiche, coniugando tradizione ed attualità, quotidiano e fiabesco, ed il linguaggio drammaturgico, immediato ed efficace, offre numerosi spunti lessicali per compiere indagini sulla lingua italiana, ricca di ambivalenze semantiche e frasi idiomatiche. Cosa succede se alla Vigilia di Natale Babbo Natale, in seguito ad un incidente, viene colto da una preoccupante amnesia ed una conseguente crisi di identità ? Il nostro eroe, in seguito ad una caduta, perde conoscenza, ed al risveglio crede di essere una Rockstar in procinto di esibirsi in un grande concerto, creando scompiglio tra i suoi aiutanti, in parte divertiti ed in parte preoccupati da questa vicenda, che rischia di compromettere il Natale. A risolvere la situazione interviene la befana, saggia e tempestiva.. ma il finale prevede un nuovo colpo di scena ! Lo spettacolo, inoltre, vuole essere stimolo per approfondire notizie e curiosità sui personaggi della tradizione natalizia.
Dopo le festività natalizie si riprende il 19 gennaio 2010, ore 11 con SCUOLA DI PASTICCERIA, testo e regia Susanna Mameli, produzione Anfiteatro Sud, Tortolì.
Vi siete mai chiesti se tutto quello che mangiamo è veramente sano, fatto con prodotti nutrienti e sicuri per i nostri figli? Bèh vi sconsigliamo di far assaggiare ai vostri piccini le prelibatezze di questi cuochi a dir poco pasticcioni.
Riprenderanno alcune ricette di merendine famose e le realizzeranno inserendo proprio tutti gli ingredienti Tra questi vi sono il giallo tramonto (E110), il giallo di chinolina (E104), l´azorubina (E122) e il rosso allura (E129), nonché ilbenzoato di sodio (E211), conservante per alimenti. Ma nella grande scuola di pasticceria, preparare una ricetta significa andare incontro a tantissimi imprevisti, il garzone Pandor (francese), sarà sempre bersagliato dallaeccellentissima cuoca Madame Frittodd che data la sua posizione (sui trampoli) di grande maestra di cucina, non lascerà un attimo di tregua al suo assistente, che verrà ricoperto dalla testa fino ai piedi, di tutti gli ingredienti utilizzati nella famosa ricetta de le merenden. Il tutto condito con musica, danza, giocoleria e assaggio della prelibatezza finale, un prodotto maleodorante dal colore bluastro che sicuramente nessuno vorrà assaggiare, (visto tutti gli ingredienti segreti) che ci mettono dentro, una scuola fantastica, per un risultato fantastico, garantito dai cuochi in persona.
Tutto questo detto fra gags, piccole lezioni di grammatica culinaria, e risate, per ricordare semplicemente alle generazioni future che anche una piccola cosa, come preparare una ricetta è un modo di stare in compagnia e farci passare qualche ora allegra con i nostri cari.
Il 16 febbraio 2010, ore 11 di scena LE FIGLIE DELLA LUNA di Virginia Garau e Daniela Melis, con Daniela Melis, Caterina Peddis, Virginia Garu, Ulisse Sebis, regia Virginia Garau, produzione Tragodia, Mogoro.
Lo spettacolo racconta delle Janas il cui nome deriva dalla dea Diana, la dea della luna.
L’opera narra dei miti legati alla loro esistenza e alla loro vita quotidiana vissuta in compagnia di gatti in castelli sfarzosi e nascosti agli occhi degli uomini. Amavano riempire ricchi forzieri colmi di tesori inestimabili che allettavano gli esseri umani sino a sfidarne le loro vendette e così attraverso la magia e l’incantesimo si nascosero per sempre ai loro occhi portando con loro gli immensi averi nel più profondo delle viscere della terra.
L’opera allegra e leggera è in verità uno strumento didattico che in modo ludico e divertente fornisce agli scolari la possibilità di conoscere a fondo miti e leggende di cui è tanto ricca la Sardegna.
Atteso ritorno il 19 marzo 2010, della compagnia BlancaTeatro di Carrara, che alle ore 11, propone PICCOLI PRINCIPI con Sabine Bordigoni e Matteo Procuranti, testo e regia Virginia Martini, collaborazione artistica Antonio Bertusi.
Una bambina ed un bambino attendono insieme la nascita dei reciproci fratellino e sorellina. L’attesa è l’occasione per confrontare le proprie emozioni, la paura di non essere più il centro delle attenzioni dei genitori, il timore di crescere e doversi “assumere delle responsabilità”, il “sospetto” per tutto ciò che è nuovo e sconosciuto. E proprio la scoperta di poter condividere con l’altro i propri pensieri, le sensazioni, i sogni, sposta immediatamente il punto di vista e l’arrivo di un fratellino e di una sorellina diventa una meravigliosa opportunità per raccontarsi la vita e immaginare un futuro pieno di giochi, avventure, risate.
Uno spettacolo delicato ed emozionante quanto divertente, che accompagna i piccoli spettatori alla scoperta della magia della vita e dei sentimenti più importanti che la rendono straordinaria come l’amore, l’amicizia, la solidarietà, il coraggio.
Il testimone passa il 13, 14 aprile 2010, ore 11 a CHE MOSTRO TI MOSTRO scritto e Interpretato da Monica Corimbi, ideazione e animazione Monica Corimbi, musiche originali Cristian Orsini, regia Giovanni Carroni, produzione Bocheteatro, Nuoro. “Che mostro ti mostro!” è una divertente storia di paura che vuole raccontare ai più piccoli come si può non aver paura di aver paura e dimostrare come questa emozione sia un fatto naturale e soprattutto indispensabile per la vita di tutti i giorni.
Lo spettacolo prende spunto e intreccia alcune fiabe, tra le più note, della raccolta Fiabe Italiane, curata da Italo Calvino, la ricerca preliminare si è nutrita anche delle suggestioni di autori contemporanei come Bruno Tognolini e poi Rossana Copez e Tonino Oppes con il loro "Tutti buoni arriva Mommotti" a cui lo spettacolo è liberamente ispirato.
Sul palcoscenico ci si muove tra due piani distinti: da un lato il personaggio–narratore che agisce nella realtà quotidiana; dall’altro, il mondo fantastico evocato dai suoi racconti. L'uso delle luci curate da Gianluca Usala e delle musiche composte appositamente da Cristian Orsini suggeriscono il lieve passaggio tra i diversi piani della narrazione e sottolineano gli stati d'animo della protagonista interpretata dall'attrice Monica Corimbi, che ha scritto il testo originale e ideato la grafica e le illustrazioni. La scenografia minima permette ai giovani spettatori di lasciarsi guidare dal racconto e di abbandonarsi nel fantastico e magico mondo del teatro tra draghi giganti, Mostri Afferracaviglie, Bobbotti paurosi, Lupi affamati e donne dai poteri magici come Sa mama 'e su sole, che di volta in volta appaiono allo spettatore grazie all'animazione grafica di Grazia Umana.
Chiude la programmazione di “Io teatro, tu teatri, egli teatra” il 4 maggio 2010, ore 11, lo spettacolo VASSILISSA LA BELLA E LA BABAJAGA, con Alessandra Asuni, scene Alessandra Asuni Alessandra Cutolo, musiche Antonello Murgia, regia Alessandra Cutolo
produzione Teatro dell'Armadio.
“Vassilissa la bella e la Babajaga”, fiaba popolare russa, trascritta fra gli altri da Afanasiev, è un esempio di trasposizione dei riti di “passaggio”arcaici dall’infanzia all’età adulta. Una bambina, rimasta orfana di madre, viene vessata dalla donna con la quale il padre si risposa. Costretta ai lavori più faticosi e umilianti, si fa aiutare da una bambolina.
Una notte senza luce, viene mandata dalla matrigna nel bosco a prendere il fuoco dalla Babajaga. Torna “adulta” a casa e incenerisce la matrigna e le sorellastre con il teschio dagli occhi di fuoco che le ha dato la Babajaga. Scappa via e comincia una nuova esistenza fino all’incontro con il principe e al matrimonio.
La favola riprende i riti sciamanici, la trasformazione avviene attraverso l’aiuto dell’oggetto magico, ora la bambolina, ora il teschio dagli occhi di fuoco, che aiuta a liberarsi dall’oppressione della matrigna. La relazione con la madre, scissa in madre buona morta, matrigna e strega, è il cuore della fiaba.Si raccontano tre generazioni diverse per raccontare il passaggio di stato, la paura, la difficoltà, il dolore, dei momenti di passaggio. L’incapacità iniziale di separare il bene dal male e poi lo scioglimento; il bocciolo e il fiore.
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