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I Têtes de Bois al Teatro Massimo di Cagliari

5 dicembre 2015, 12:23
Dal lunedì 7 dicembre al Teatro Massimo

Lunedì 7 dicembre arrivano al Teatro Massimo i Têtes de Bois , particolare band italiana di musica d’autore folk e rock che da oltre vent’anni si esibisce in contesti sempre originali, in bici, sul vecchio ma sempre funzionante camioncino, portando la loro musica e il loro impegno civile in ogni angolo d’Italia, suonando in tutti i luoghi possibili e immaginabili; dalle vasche delle Otarie del Bioparco di Roma ai tapis roulant di Berlino, gli svincoli delle statali e i caselli autostradali, davanti ai cancelli delle fabbriche, in cima ai monti e in fondo alle valli.
Lo spettacolo prodotto da Sardegna Teatro con il Centro Mediterraneo per le arti porta il titolo “ La fisarmonica verde”, un testo dove Andrea Satta, leader e fondatore della band, riparte dalle sue radici isolane per raccontare l’ atrocità della guerra con gli occhi di un fisarmonicista.
“La fisarmonica verde andrà in scena nella sala M1 del Teatro Massimo lunedì 7 alle ore 21.00, martedì 8 alle ore 19.00 (replica scolastica mercoledì 10.30).


 
LA FISARMONICA VERDE
di Andrea Satta
versione teatrale di Andrea Satta e Ulderico Pesce

con Andrea Satta, Ulderico Pesce e Angelo Pelini al pianoforte

Regia di Ulderico Pesce
produzione Centro mediterraneo delle arti e Sardegna Teatro
 
Teatro Massimo sala M1
7 dicembre ore 21.00
8 dicembre ore 19.00
9 dicembre ore 10.30
durata 75 minuti 
Tariffa XS (7€ intero – 5€ ridotto)

Lo spettacolo racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino Esse, di origine sarda, che e' stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti che il padre ha lasciato. Andrea, tra gli oggetti, trova un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld. E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici per dargli fuoco. Alcuni prigionieri che provavano a scappare venivano raggiunti dai colpi di pistola sparati dallo stesso Hartmann, altri riuscirono a fuggire ma una quarantina di loro morì tra le fiamme. Quel documento spinge Andrea a sapere di più del padre. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: la Sardegna. Nella vecchia casa di famiglia recupera una fisarmonica italiana, dei dischi di musica italiana degli anni '40 e un cappottone militare. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Andrea in questo viaggio verso il padre scopre l’atrocità della
guerra.

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