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Cagliari dice si al nuovo Piano Particolareggiato per il Centro Storico

Autore: Enrico Marongiu,
8 ottobre 2015, 10:08
Entro sessanta giorni si possono presentare le osservazioni.
Centro storico di Cagliari

Con 22 voti favorevoli, 15 astenuti e uno contrario, il Consiglio comunale di martedì 6 ottobre 2015 ha dato via libera alla deliberazione n. 52 con cui ha adottato il Piano Particolareggiato del Centro Storico. E adesso si apre la strada alla seconda e importantissima fase delle osservazioni. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione sul BURAS, le Associazioni, le organizzazioni di categoria, gli enti e i singoli cittadini possono presentare dubbi e perplessità. Dopodiché, l'Aula sarà di nuovo chiamata ad esprimersi. Questa volta però per un'approvazione definitiva che renderà operativo il nuovo quadro normativo per il futuro dei quartieri storici di Cagliari (Castello, Villanova, Stampace, Marina) e del centro storico di Pirri.

“La visione generale che ha ispirato il Piano nasce dalla convinzione che il Centro storico può diventare uno dei principali motori per lo sviluppo futuro della città perseguendo un modello fondato sulla cultura, sulla conoscenza e sull'innovazione”. E considerando che nei dodici anni compresi fra il 2002 e il 2014 la città nel suo complesso ha registrato un calo della popolazione di circa 7 per cento, mentre nel Centro storico c'è stato un aumento medio dello 0,2 per cento di residenti (con punte del 5,1 per cento nel quartiere Marina), le parole dell'assessore all'Urbanistica Paolo Frau ben riassumono le mire dell'Amministrazione comunale.

Il Piano rappresenta dunque una grande sfida al vecchio modello di configurazione urbana. Ma è anche una importante carta da giocare in termini di crescita sostenibile che coniuga gli aspetti legati alla “Conservazione” dei beni, con quelli legati alle possibili “Trasformazioni”. Perciò, studia e ricostruisce la storia del tessuto urbano nei centri storici cagliaritani, analizzando e schedando ogni singolo edificio, piuttosto che l'isolato, attribuendogli una specifica “Classe di valore”. In pratica fornisce una gradazione di possibilità che può andare dalla massima tutela e “Conservazione” del bene, sino ad arrivare alla possibilità di massima “Trasformazione” ammissibile.

L'ok di Palazzo Bacaredda mira quindi a dare ai cittadini la possibilità di intervenire sul proprio patrimonio edilizio con la manutenzione. Ma anche con il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazioni edilizia ed urbanistica. Fino anche alla nuova costruzione. Inoltre si potranno anche frazionare le unità immobiliari più grandi, realizzare i soppalchi, convertire i sottani per attività commerciali e rendere abitabili i sottotetti grazie alla possibilità di realizzare i lucernai.

Altra novità: sarà istituito il “Laboratorio per il Centro Storico”. Uno speciale ufficio grazie al quale i cittadini e le imprese potranno ricevere chiarimenti sul Piano e sulla sua attuazione, indicazioni tecniche, suggerimenti sulle tecniche da adottare e informazioni sui procedimenti amministrativi. Ma nella sede al primo piano del Collegio di San Giuseppe nel cuore di Castello, i cagliaritani potranno anche confrontarsi con l’Amministrazione e formulare proposte in relazione sia sugli interventi privati di particolare rilevanza, che sugli spazi pubblici.

Ma non è tutto perché il Piano contiene indicazioni sul “Verde storico” e individua alcuni “Ambiti di ricomposizione e riordino” che necessitano d'intervento. Ipotizza la riqualificazione in un’ottica di pedonalizzazione di alcuni “itinerari” che attraversano la città, disegna le strategie per il futuro impiego dei circa dieci ettari di superfici pubbliche occupati dalle cosiddette “Grandi fabbriche” in via di dismissione o già dismesse (Carcere di Buoncammino, Manifattura Tabacchi, Ospedale San Giovanni di Dio e Militare, Palazzo delle Scienze, etc.) che seppure la disponibilità non è nelle direttamente mani del Comune rappresentano un'occasione da sfruttare per lo sviluppo sociale, culturale, turistico e culturale di tutto il territorio. E ancora, si occupa degli spazi pubblici e di Pirri. Per far ciò la strategia del Piano è quella di mettere a sistema i grandi come per esempio quelli della Vetreria, della Distilleria, del Mercato e del Cimitero, attorno ad un'asse fondante che è possibile ottenere dalla riconfigurazione della piazza e via Italia.

“Non è un Piano rigido e granitico”, assicura il democratico presidente della Commissione Urbanistica Andrea Scano che non toglie la possibilità di migliorarlo attraverso “Aggiornamenti e varianti”. Per Anselmo Piras di NCD invece, il Piano “Non ha per niente migliorato quello precedente” realizzato dalla Giunta di Emilio Floris, ma rappresenta addirittura “Un passo indietro perché sarebbe dovuto essere approvato nel 2011”. Piena soddisfazione del sindaco Massimo Zedda.

IL “PARCO URBANO STORICO” NELLA RETE ECOLOGICA DEI CENTRI URBANI

IL “PARCO URBANO STORICO” NELLA RETE ECOLOGICA DEI CENTRI URBANI

 

IL PARCO URBANO STORICO - AMBITI DI RIFERIMENTO UNITARIO PER LA PROGETTAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO

IL PARCO URBANO STORICO - AMBITI DI RIFERIMENTO UNITARIO PER LA PROGETTAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO

 

CLASSI DI VALORE DEGLI ORGANISMI EDILIZI

CLASSI DI VALORE DEGLI ORGANISMI EDILIZI

Stefano Pili
Ottimo !

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