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Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015. "Strettamente Confidenziale"

30 luglio 2015, 13:23
Il corpo, il suono e l’immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita a un’opera organica. Giovedì 30 LUGLIO, dalle h 19:00 alle h 21:30 presso l'Atelier di Luciano Bonino, Via Azuni n°50

Il Comune di Cagliari e Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015 presentano
STRETTAMENTE CONFIDENZIALE
gruppo nanou
30 LUGLIO, dalle h 19:00 alle h 21:30
presso l'Atelier di Luciano Bonino, Via Azuni n°50
di: Marco Valerio Amico
con: Anna Basti, Marco Maretti, Anna Marocco
suono: Roberto Rettura
light design: Fabio Sajiz
scene: Giovanni Marocco prodotto da: E / gruppo nanou con il contributo di: MIBACT, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura, Comune di Ravenna con il sostegno di: Cantieri, Ravenna 2019 gruppo nanou nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilita che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. In questo contesto, il corpo, il suono e l’immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita a un’opera organica.
L’idea del progetto nasce dal desiderio di accompagnare lo spettatore all’interno  dell’universo del percorso artistico di gruppo nanou, costituito da effetti emotivi e referenze culturali, all’interno del lavoro che precede la divulgazione dell’opera sotto forma di prodotto completo. Il progetto prende la forma di un’installazione con atti performativi che ricostruisce la dimensione affettiva e l’orizzonte culturale delle opere la cui genesi riporta.
Labirinto: Ospitare nell’opera, aprire la dimensione di “veglia” della composizione artistica.
Entrare nella tana del Bianconiglio e aprire i cassetti del suo comodino nella sua camera da letto.
Cosa vorresti offrire a colui che ospiti nel tuo punto di vista? INNOCENZA, PRIVATO.
Il percorso è solitario. Indizi sparsi, souvenirs romantici o resti depositati, che non portano a nulla se non all’opera stessa. Ogni stanza è un’opera carica di passato, macerie di materiali che, distrattamente, si sono incontrati, e l’una si sussegue all’altra nel percorso. Perché il labirinto, come l’opera, è un Habitat, un paesaggio. E se qualcosa avviene
(azione), è solo per amplificare l’intimita dell’ospite.

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