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Inizia l'avventura di Festa e Suazo sulla panchina del Cagliari

Autore: Giuseppe Amisani,
24 aprile 2015, 13:15
Le dimissioni di Zeman hanno scosso l'ambiente e ora si attende la reazione della squadra

Come un fulmine a ciel sereno, martedì, sono arrivate le dimissioni dell'ormai ex allenatore rossoblù Zdenek Zeman che si è sentito non più utile alla causa perché evidentemente alla guida di un gruppo che aveva smesso di seguirlo e di praticare il suo calcio ormai da tempo. E per le ultime sette giornate, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha deciso di puntare su Gianluca Festa che, affiancato dal collaboratore tecnico David Suazo, avrà il compito di gestire la delicata fase finale della stagione.

Una scelta fatta per cercare di centrare il miracolo oppure una decisione presa per traghettare la squadra verso la serie B? Sarà il campo a dirlo perché fino a quando la retrocessione non sarà matematica, ci sarà il tempo per alimentare la speranza di una clamorosa salvezza. Tutto dipenderà da come lo spogliatoio gestirà il nuovo cambio in panchina e da quanto il neo allenatore riuscirà ad imporsi.

Il primo scoglio non sarà certo molto semplice da superare perché i rossoblù saranno ospiti della Fiorentina domenica pomeriggio, ma ormai un avversario vale l'altro perché Conti e compagni non potranno più guardare in faccia nessuno.

Sarà una settimana che, se arrivassero una serie di risultati positivi, potrebbe addirittura riportare la squadra in una posizione meno tragica di classifica, oppure sancirne la definitiva resa. Si comincia domenica a Firenze e si prosegue mercoledì a Verona in casa del Chievo, per poi concludere il ciclo lunedì 4 maggio al Sant'Elia contro il Parma.

A parte i viola, le altre due sfide sono abbordabili ma non per il Cagliari visto fino a questo momento, privo di voglia di combattere e determinazione. Per riuscire nell'impresa servirà ben altro impegno e massima concentrazione perché, uscendo indenni dal Franchi, i due incontri successivi non rappresentano certo delle sfide proibitive. Osare si può e sognare pure, ma serve un cambio deciso di mentalità e di approccio alle gare. Sarà riuscito un uomo carismatico e di polso come Festa a far cambiare rotta ai rossoblù in meno di una settimana? Il responso arriverà solo dal campo.

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