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La critica e il cinema: un rapporto professionale

Autore: Silvia Fanzecco,
30 marzo 2015, 12:30
Al via il primo Seminario di introduzione alla critica cinematografica

In un panorama dove gli esperti sono realmente pochi e dove tutti pensano di poter fare critica , è necessario riportare alla luce quelle che sono le regole, i criteri e sopratutto le competenze fondamentali per analizzare e scrivere di un film.

Il Seminario, organizzato da Cinemecum e  dall’associazione “Cagliari in corto”, in collaborazione con il Celcam dell’Università di Cagliari e con la Fondazione Sardegna Film Commission, è una giornata interamente dedicata all'arte del cinema e all'analisi di un figura di rilievo come quella del critico cinematografico.

Cinemecum, nata nel 2006 come “finestra sul mondo del cinema isolano”, citando la speranzosa frase della fondatrice Enrica Anedda , promette in questo primo incontro, con l'aiuto di tutti coloro che desiderano collaborare , di impegnarsi nella realizzazione di un vero e proprio laboratorio di critica cinematografica per riappropriarsi di una competenza specifica e fondamentale come quella di scrivere di cinema in senso critico, ragionato e funzionale.

Dal cortometraggio al documentario, ogni prodotto audiovisivo deve essere guardato sotto molteplici punti di vista con la capacità critica di scavare all'interno del racconto per capire le dinamiche narrative della trama e i caratteri dei personaggi, trovare le analogie, i contrasti, i rimandi e le citazioni che inevitabilmente  si celano dietro le immagini, la composizione dell'inquadratura i linguaggi utilizzati, le scelte stilistiche e tecniche che si intrecciano in un discorso complesso che abbraccia l'arte, l'architettura, la filosofia, la storia e tutte le altre arti, in una sintesi spesso molto articolata da leggere e interpretare correttamente. Questi i concetti fondamentali espressi ed emersi dagli interventi degli esperti presenti sabato mattina, tra cui Antioco Floris, professore di Linguaggi del cinema e della televisione all’Università di Cagliari; Salvatore Pinna, docente di Storia e critica del cinema all’Università di Cagliari e i critici cinematografici Gianni Olla e Elisabetta Randaccio.

L'abilità di un critico è quella di mettere insieme tutte questi elementi di base per iniziare una vera e propria “autopsia” del prodotto cinematografico scelto. Il cinema è in continua dialettica con lo spettatore, cerca il suo sguardo per modificarlo e interrogarlo. Solo chi è veramente preparato può essere davvero in grado di rispondere a tutte le sue domande a pieni voti.

“Tutti a Hollywood hanno due mestieri il loro e quello di critico” Gianni Olla, cita le parole di Trauffaut come messaggio esplicito e rappresentativo di una realtà, purtroppo oggi attualissima, quella dove la distanza tra il critico di professione e quella popolare, che sulla rete si cimenta in commenti e condivisione di pareri e opinioni, sembra diventare sempre più stretta, con il rischio di annullarsi, sfociando in una confusione preoccupante tra ciò che è critica consapevole e quella che è semplice libertà d'espressione. Il Cinema, nascendo come arte popolare,  ha da sempre stimolato l'intervento del pubblico che si sente pienamente libero, quasi in dovere, di  esprimere giudizi in merito, scavalcando spesso il ruolo di una figura ben definita il cui compito principale è quello di riportare un'idea di cinema consapevole e supportata da un background di conoscenze attraverso cui le parole acquistano un valore determinante, credibile e autorevole. La formazione in un critico fa la differenza, quella che gli permette di essere il ponte stabile tra il gusto popolare e il mondo creativo del regista, il filtro delle immagini cinematografiche.

Dalla teoria alla pratica, il dialogo tra critica e film, teorizzato al meglio durante la mattinata, convoglia e prende corpo nel dialogo tra due personaggi fondamentali nel panorama cinematografico contemporaneo, la figure del critico e del regista si incontrano in un confronto diretto fra il teorico e storico del cinema,Antonio Costa, docente di Storia del cinema all’Università Iuav di Venezia e autore del recente saggio:La mela di Cezanne e l’accendino di Hitchcock, e il regista nuorese, Salvatore Mereu promessa vincente del cinema Sardo. Un'occasione in cui si scambiano idee costruttive le due facce della stessa medaglia, quella del cinema, una medaglia d'oro che merita di essere tenuta alta per il valore inestimabile che in tutto il mondo si è conquistato nella storia.

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