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Scenari per il recupero dell’ex Carcere nel nuovo Parco storico di Buoncammino

16 febbraio 2015, 09:04
Un caso studio: le Murate di Firenze. Venerdì 20 febbraio 2015 Aula Magna di Via Corte d’Appello a Cagliari.
Ex Carcere del Buoncammino - Cagliari

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Nell’800, secolo della prima modernizzazione e industrializzazione, sorgono nell’immediato intorno del nucleo storico della città le “grandi fabbriche”, complessi architettonici che incarnano il consolidarsi dello Stato moderno, dedicate alle istituzioni e alla produzione: l’Ospedale San Giovanni di Dio, il Carcere di Buoncammino, la Manifattura Tabacchi; più tardi, attorno al Fosso di San Guglielmo, il complesso degli Istituti Scientifici Universitari.

Oggi, la perdita, per alcuni di essi, della funzione storica è un’occasione irripetibile per fare degli “edifici dell’esclusione” i nuovi luoghi collettivi e multifunzionali della città, vere e proprie “città nella città”. Sono queste le nuove “Fabbriche” del XXI secolo, termine che esprime sia l’imponenza degli edifici, sia il loro potenziale di laboratori dell’innovazione urbana, condensatori di creatività artistica e tecnico-scientifica.

Il recupero di queste architetture, e del sistema di spazi aperti e del verde storico ad esse connesso, diventa quindi una straordinaria opportunità strategica, perché mette in gioco quantità e qualità di grande portata, capaci di incidere profondamente sul futuro di Cagliari.

L’ex carcere del Buoncammino costituisce un paradosso urbano:collocato nel punto più panoramico di Cagliari, su un crinale affacciato sui due versanti est e ovest della città, rappresenta anche il luogo della segregazione. Situato in posizione dominante rispetto al nuovo sistema centrale dei parchi e giardini storici della città, baricentrico rispetto al Campus Urbano dell’Università, occupa una posizione strategica per i futuri sviluppi e assetti urbani, fulcro ideale del nuovo Parco Storico del Buoncammino.

Recentemente dismesso dal suo uso originario, Buoncammino può rovesciare il suo paradigma di “luogo dell’esclusione” e diventare un sistema aperto a una molteplicità di funzioni, luogo centrale in grado di riprodurre la complessità urbana, pur mantenendo la memoria del suo ruolo storico.

La giornata di studio intende proporre alla riflessione la questione di Buoncammino, inserita all’interno del più ampio tema del recupero e della valorizzazione del patrimonio pubblico, avvalendosi del confronto con esperienze e buone pratiche già adottate e realizzate. Tra di grande interesse la riqualificazione dell’ex carcere delle Murate a Firenze, completata nel 2013, che ha restituito alla città un’importante “Fabbrica” nel suo centro storico, aprendo questo “luogo dell’esclusione” a una pluralità di funzioni e persone.

La vicenda del recupero delle “Murate” sarà illustrata dal progettista, l’arch. Mario Pittalis del Comune di Firenze, a partire dalle fasi di programmazione e progettazione, fino alle modalità di uso e gestione.

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