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La cultura della legalità: poche regole chiare per diritti, tutela e sicurezza

Autore: Silvia Fanzecco,
13 febbraio 2015, 08:16
La lotta contro l'illegalità parte dalle amministrazioni trasparenti, fiducia nelle istituzioni e formazione culturale della comunità.
L'intervento del sindaco di Cagliari Massimo Zedda

Il tema della legalità si declina su più fronti, toccando tutti i punti che costituiscono la realtà sociale: dalla salute al lavoro, dalla cultura all'impresa. Come abbiamo potuto ascoltare dalle parole introduttive di Caterina Cocco, Segretaria regionale cgil, durante il convegno patrocinato dal Comune di Cagliari questa mattina presso la sala consiliare, "la legalità è un principio fondativo per lo sviluppo economico e la coesione sociale", l'emergenza che oggi colpisce l'intero territorio nazionale in termini di illegalità, associazioni illecite, truffe, orgaznizzazioni criminali, mafia e corruzione richiede risposte immediate, azioni rapide e concrete, proposte di legge che, come quella per la Disciplina degli appalti, cerchino di regolare, nel rispetto di tutte le norme previste, azioni di prevenzione e di sviluppo per la realizzazione di un sistema corretto e funzionale, che promuova in tutte le sue forme il concetto primario e indispensabile di legalità. La CGIL, organizzatrice dell'evento, si pone in prima fila in questa lotta, con l'auspicio vero e sentito di ricreare una compagine unitaria che concorra in tutte le sue parti alla ricerca di un modello concreto che abbatta la criminalità e che risollevi il territorio premiando l'onestà delle amministrazioni pubbliche, delle istituzioni e sopratutto di tutti i cittadini. L'intervento del Sindaco Massimo Zedda ricalca perfettamente le orme delle considerazioni iniziali da parte del Segretario generale Cgil Sarda , Michele Carrus, sottolinenado gli sprechi in termini economici e monetari,  i costi sociali e i risvolti degradanti e negativi frutto di un sitema che striscia nei vicoli bui dell'illegalità, delle operazioni criminali, degli attentati a coloro che rappresentano " il baluardo, il paletto che ha impedito, anche se a pochi, di impadronirsi illegalmente della cosa pubblica". Dove non c'è tutela non ci può essere legalità, e la tutela deve essere garantita in primis dalle amministrazioni pubbliche, dalle istituzioni fondamentali e dallo stato, impegnate nella creazione di occasioni di lavoro "pulite", valorizzazione delle competenze, investimenti consistenti, "abbiamo 280 milioni in cassa", afferma il sindaco, per finanziare progetti di riqualificazione, con appalti leali e aziende oneste come concorrenti. "Quale rispetto si può chiedere ai cittadini in una realtà amministrativa che non dà certezze, vantaggi, diritti e riconoscimenti adeguati?". una riflessione che riassumere un aspetto importante sulla quale bisogna spingere il più possibile in questa ricerca alla legalità, stringere legami tra l'interno e l'esterno della pubblica amministrazione e della comunità, con la prevenzione,il rispetto delle sanzioni, una buona  comunicazione chiara e trasparente delle procedure per ridurre al minimo i rischi per attività illegali. "l'illegalità non è una causa, ma un effetto di condizioni negative, più o meno visibili, che si aggravano nel tessuto economico, sociale e culturale", le parole della criminologa Cristina Cabras, descrivono un quadro ben preciso di una situazione problematica che si diffonde quotidianamente, causata da un investimento scarso nella cultura e nella formazione,  che crea un vuoto riempito da un altro tipo di cultura: quello della criminalità, e si lega alle abitudini, agli atteggiamenti, ai comportamenti dei singoli cittadini, perchè  "l'individualismo operante porta ad un vantaggio del singolo immediato, ma ad uno svantaggio grave per la comunità". L'italia si trova in una situazione di illegalità critica nella quale manca il coraggio per denunciare situazioni illegali evidenti, manca una politica di tolleranza zero verso comportamenti illegali, ed una sfiducia profonda nelle amministrazioni che dovrebbero mandare segnali forti e concreti per la promozione, la formazione e l'educazione che, dalle scuole, pone le basi solide per il cambiamento del sistema.  Tutti i relatori del convegno hanno condiviso le considerazioni della dottoressa Cabras, ricontestualizzate e riscontrabili anche nel settore del lavoro e delle istituzioni che dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini indifesi. Le forze dell'ordine e le imprese sono accomunate dal grave fatto che il fenomeno della corruzione sembra essere ormai un morbo incurabile, dove il favore diventa la norma e le risorse sono usate per costruire consenso politico, dove manca un progetto per sicurezza e giustizia competente e capace di constrare la potente macchina della criminalità e della corruzione e per costruirlo occorrono leggi chiare, comportamenti volontariamente responsabili e rispetto dei valori e del senso civico. Chiudendo con le parole esemplificative della criminologa Cristina Cabras, "La legalità è una sfida culturale e di valori, è un lavoro impegnativo, che va fatto il prima possibile, all'interno delle istituzioni e della società". 

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