Difficile capire se per una squadra che non vince da sette giornate e che nelle ultime tre partite non è riuscita a segnare nemmeno un gol, seppure faccia del gioco offensivo la sua arma migliore, ospitare la prima della classe possa essere un tremendo svantaggio o un grande vantaggio per cercare di rilanciarsi in una stagione iniziata con il piede sbagliato.
Di sicuro quella tra Cagliari e Juventus è, alla vigilia, una sfida impari tra due compagini che metteranno in campo potenziali ben differenti tanto da sbilanciare decisamente il pronostico sulla sponda bianconera. La formazione sarda, inoltre, non può neppure aggrapparsi al fattore campo visto che è l'unica squadra della massima serie (e una delle poche in Europa) a non aver mai vinto sul proprio rettangolo di gioco.
D'altra parte, affrontare una formazione così blasonata, può dare stimoli impensabili a chi, come Conti e compagni, attraversa forse il peggior momento dell'avvio del campionato. Trovarsi di fronte la capolista e avere uno stadio pieno in tutti i suoi settori (anche se va detto che saranno in tanti a tifare Juventus) può far accendere, finalmente, il motore rossoblù e regalare ai tifosi cagliaritani un Natale carico di buone aspettative per l'anno prossimo.
Il terz'ultimo posto in classifica, arrivato dopo la sconfitta interna contro il Chievo, non consente ulteriori distrazioni e se a Parma la squadra è apparsa bloccata e impaurita, ora servirà una prova di maturità. Il punticino conquistato il Tardini ha rappresentato un primo passo importante soprattutto per il morale del gruppo, ma ora occorre ritrovare serenità e soprattutto iniziare ad esprimere quel calcio che Zeman vorrebbe vedere in ogni partita e che invece ha potuto apprezzare solo per alcuni sprazzi di gara.
Questa potrebbe essere la partita giusta per il riscatto che avrebbe del clamoroso perché proietterebbe l'umore degli isolani alle stelle. Il modo migliore per trascorrere una pausa serena e presentarsi al meglio alla ripresa del campionato.
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