Reportage

Marina: il biglietto da visita della città

Autore: Alessandro Solinas,
17 luglio 2012, 10:24
Nel quartiere di fronte al porto percentuale record di residenti immigrati
Sant'Eulalia - sito archeologico sotto la chiesa (foto Mario Lastretti)

Dal sottosuolo l’inedita storia di Marina

Ci sono storie che rimangono celate per secoli, per poi riemergere all’improvviso dal sottosuolo, spesso in situazioni imprevedibili. E’ quanto accaduto ad alcuni frammenti della storia di Marina, il quartiere di fronte al porto di Cagliari. Nell’ottobre del 1989 una colonia di voraci termiti attacca gli arredi lignei della sacrestia della chiesa di Sant’Eulalia. E mette in serio pericolo il corredo liturgico.. La corsa ai ripari è immediata. Nei locali del piano superiore, trasformato in un museo, è custodito il prezioso patrimonio di argenti, dipinti,  paramenti sacri e opere lignee provenienti dalla parrocchia e da alcune chiese vicine. Al piano terra si procede alla rimozione del pavimento subito dopo la disinfestazione. Viene alla luce l’imboccatura di un pozzo che attira l’attenzione degli archeologi.. Da quel momento le sorprese si ripetono in successione. 20 anni di scavi e il ritrovamento di preziosi reperti consentono oggi di ricostruire in parte la vita del quartiere e le vicende urbanistiche della città dall’epoca romana.
L’area di Sant’Eulalia, aperta al pubblico, non è l’unica  zona del quartiere nel quale sono state rilevate tracce . Una ricchezza storica spesso sconosciuta agli stessi cagliaritani. “I ritrovamenti qua e là  appartengono ad epoche diverse –spiega l’archeologa Lucia Mura—ma è difficile riunirle in una visione d’insieme. Da alcuni anni, durante Monumenti Aperti, il Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università di Cagliari si sta muovendo in questa direzione con un progetto, il Trentapiedi: un gruppo di giovani studenti universitari guida i cittadini nel  quartiere illustrando i legami storici”. La storia rivela aspetti inediti: quel che è oggi un quartiere del centro, in epoca romana era periferia:” Il centro della città era in quella che oggi è Piazza del Carmine. Marina risultava vicina al confine orientale , segnato più o meno dall’attuale viale Regina Margherita. Oltre quel limite si trovavano le Necropoli che, al tempo dei Romani, dovevano stare per legge al di fuori del perimetro urbano”. Ma le scoperte non finiscono qui: il quartiere decentrato di epoca romana aveva anche un orientamento diverso da quello attuale. A rivelarlo è la strada lastricata trovata negli scavi di Sant’Eulalia: “La strada in direzione del porto era trasversale rispetto all’orientamento attuale che è frutto invece di una rotazione in epoca successiva a quella romana, a differenza di quanto si pensasse all’inizio del ‘900”. La strada non presenta segni di ruote di carro. Il dettaglio ha spinto alcuni studiosi a ritenere probabile che il percorso venisse utilizzato  per le cerimonie.
Il futuro ora è un’incognita: “La speranza è di ritrovare strati intatti,  nonostante le costruzioni nei secoli si siano sovrapposte”. Altri ritrovamenti potranno dare una mappa più precisa della topografia passata del capoluogo, soprattutto a proposito dei primi insediamenti cristiani: “Tra l’altro –osserva l’archeologa-  si sta ancora cercando di capire dove potesse trovarsi la prima cattedrale della città”.Le prossime novità storiche potrebbero essere regalate dai lavori in corso nella chiesa di Santa Lucia. “Credo proprio che il sottosuolo di Marina abbia ancora molto da dire”.. 

Oggi centro storico, in passato periferia