Reportage

Una rivoluzione green: armati di zappa per cambiare il mondo

Autore: Laura Carossino,
10 maggio 2012, 10:15
Gli orti urbani: l'iniziativa sarda e le possibilità di condurre una vita ecosostenibile comodamente da casa.
Monte Urpinu a Cagliari

Un orto urbano anche per Cagliari: intervista a Paolo Erasmo presidente dell'Associazione M.U.S.A.

L'associazione MUSA lavora da tempo per frenare il degrado urbano, la speculazione selvaggia, la ricognizione e il recupero delle aree militari dismesse. Musa ha da tempo elaborato un progetto di Orto Urbano nell’ex cava di Monte Urpinu, area sottoposta a vincolo ambientale, oggetto da anni, di contenzioso tra il Comune di Cagliari e il legittimo proprietario che ha ceduto all'Associazione MUSA la gestione del terreno.

“Il progetto prevede la nascita di un orto sociale di auto-produzione alimentare collettiva intorno alla quale costruire percorsi di inclusione sociale (per diversamente abili ed anziani), di sostegno al reddito familiare (auto e mutuo aiuto contro la crisi), di educazione ambientale (recupero della biodiversità rurale, produzioni a km 0, educazione alimentare), nella condivisione di stili di vita sobri e responsabili”.

Come nasce l'associazione Musa e di che cosa vi occupate?
L'acronimo MUSA sta per Monte Urpinu Salvaguardia Ambientale, l'associazione nasce con l'intento appunto di salvaguardare il colle di Monte Urpinu.
Buona parte del colle per diverso tempo è stata inaccessibile.
Nel colle sono presenti tutt'ora le ex Servitù Militari, l'ex cava, l'ospedale Binaghi e altre aree di proprietà di privati.
Come associazione ci siamo occupati di svolgere delle attività di carattere ambientale e sociale legate al colle come "Monumenti Aperti"o la manifestazione "AligaDay", alla quale abbiamo partecipato attivamente, con l'intento di sensibilizzare i cittadini,le istituzioni,le associazioni e le scuole su tematiche come la salvaguardia dell'ambiente e la raccolta differenziata.
L'idea degli ORTI URBANI invece è nata guardando con interesse la loro espansione nel resto delle città del mondo.
Per prima cosa abbiamo capito che era necessario individuare un'area ideale per la nascita dell'orto.
Noi abbiamo individuato un' area facente parte di alcune proprietà private di Monte Urpinu.
A quel punto abbiamo elaborato il progetto: "l'Associazione MUSA è interessata alll'utilizzo dei suddetti terreni con lo scopo di realizzare piccoli orti urbani senza fini di lucro per la realizzazione di percorsi formativi, didattici sulla tutela dell'ambiente, la valorizzazione delle biodiversità, del consumo consapevole del cibo e l'utilizzo responsabile delle risorse ambientali e culturali.
L'Associazione è interessata a promuovere azioni di divulgazione, collaborazione con le scuole, le associazioni ambientalistiche, i cittadini interessati al progetto degli orti urbani e in più generale alle tematiche ambientali tramite convegni, incontri, esposizioni guidate ma anche creare occasione di incontro tra produttori  e consumatori creando mercatini di prodotti biologici carattere locale o semplicemente di scambio".

Come avete proceduto o come pensate di procedere per la realizzazione degli orti urbani nel colle di Monte Urpinu?
La nostra idea era quella di sperimentare l'orto urbano all'interno di un terreno privato, come quello che avevamo individuato, affinché in un secondo momento potessimo fare da guida al Comune di Cagliari, che potrebbe servirsi della nostra esperienza per creare un regolamento provvisorio che tenga conto delle difficoltà e dei limiti che si possono incontrare nella realizzazione di un simile progetto.
In tal modo sarà possibile realizzare degli orti urbani ad hoc per singoli cittadini o associazioni.
Confidiamo che il Comune di Cagliari si faccia promotore di una democrazia partecipativa, che abbia come filosofia di fondo la difesa e la promozione dei beni come l'acqua, il sapere, la conoscenza, il mare e il territorio e che porti avanti quindi un dialogo aperto con i cittadini interessati a creare nuove iniziative di carattere sociale e ambientale.
Noi siamo pronti ad iniziare domani stesso.
La nostra paura è che quelle aree incolte possano diventare una vera e propria discarica a cielo aperto.
Inizialmente l'autofinanziamento sarà d'obbligo, ovviamente in un secondo momento contiamo nel supporto di risorse pubbliche d'altronde  il progetto si rivolge a tutti i cittadini.
L'orto non è un luogo di separazione, non è volto solo a coloro che hanno redditi bassi o che abbiamo specifiche problematiche: 80mq di un orto urbano, soddisferebbero il fabbisogno di una famiglia e costituirebbero una valide "integrazione al reddito", nonché costi inferiori per i Servizi Sociali, visto che ad esempio una persona anziana impegnata in tali progetti avrebbe sicuramente bisogno di meno assistenza.

Per lei cos'è l'orto urbano?
Mi è sempre piaciuto pensare che un orto a Monte Urpinu, potesse essere per me e per il mio quartiere una sorta di "prolungamento dei nostri giardini".