Reportage

I teatri a Cagliari e le compagnie che li abitano

Autore: Barbara Piras,
27 maggio 2011, 11:18
Alla scoperta dei gruppi teatrali cagliaritani che hanno lasciato un segno nella vita culturale cittadina.
Angeli Morti - foto Nicola Castangia

Teatro Akròama

Nel 1977 Lelio Lecis fonda, insieme ad un gruppo di giovanissimi attori, l'Akròama. Erano anni di fermento ideologico e culturale e gli obiettivi andavano in due direzioni. Da una parte, come sostiene il regista, c'era l'idea rivoluzionaria di voler cambiare la società; dall'altra, sulla base di motivazioni puramente artistiche, si voleva trovare una strada originale, nell'ambito del teatro contemporaneo, che identificasse la nuova compagnia nell'ambito nazionale e internazionale.

Fin dalle sue origini,il lavoro di Akròama è volto a ricercare nuovi linguaggi espressivi più adeguati al sentire contemporaneo, ed in particolare a quel teatro dove gli interpreti utilizzano l'arte del canto, della danza e della parola unitamente alla musica, quasi sempre eseguita dal vivo, ed alla accuratezza degli impianti scenici.

 

Da subito Akròama raccoglie grandi successi di pubblico e di critica. Lo spettacolo del debutto, nel 1979, “ La notte delle danze”, un esempio di sperimentazione scenica, viene accolto dalla critica americana in maniera entusiasmante e considerato autentico teatro popolare ma aperto all'innovazione. Si trattava di pura sperimentazione scenica: gli attori, infatti, in mancanza di un testo scritto, avevano il compito di condurre la narrazione attraverso la voce della danza e poche frasi, brevi ed essenziali. È il secondo lavoro, “Mariedda del 1981, a consacrare una piccola compagnia teatrale sulla scena nazionale ed europea. Il più grande critico italiano di quei tempi, Roberto De Monticelli, firma del Corriere della Sera, ci ricorda Lelio Lecis, lo definì un capolavoro. Giovanissimi, l'età media era vent'anni, gli attori di Akròama vengono travolti da successi e riconoscimenti. La versione sarda della “Piccola Fiammiferaia” di Hans Christian Andersen gira l'Italia e l'Europa con oltre seicento repliche e viene invitato dai più importanti Festival europei, a Londra, Vienna, Edimburgo con grandi risultati. Va in scena fino al 1985 e solo nel 1998 la compagnia lo ripropone per festeggiare i vent'anni dalla nascita di Akròama: si tratta sempre dello stesso spettacolo anche se l'età e la consapevolezza maturata dagli attori lo rendono diverso ma ugualmente affascinante.

 

Segue nel 1983 un altra fondamentale produzione: “L'ultimo sogno di Balloi Caria” esordisce al Festival dei Due Mondi di Spoleto riscuotendo ampi consensi. Con quest'opera termina quella fase di ricerca sul dramma popolare attraverso cui Akròama aveva voluto confrontare la cultura sarda tradizionale con quella contemporanea. “Molti anni dopo, nel 1995-ricorda il regista- lo spettacolo è stato riprodotto da un teatro berlinese e ha vinto il 1° Premio di Drammaturgia Contemporanea, un premio molto ambito in Germania conquistato solo dai più grandi drammaturghi tedeschi”. Da questo momento in poi la compagnia ottiene successi in tutti i paesi di lingua tedesca. Nel 1996 Lelio Lecis viene chiamato come regista dall' Hans Otto Theater di Potsdam per mettere in scena, con attori tedeschi “Sei personaggi in cerca d'autore” considerato dalla critica un capolavoro.

La forte identità produttiva che ci eravamo prefissi quando siamo nati è andata ben oltre le nostre aspettative e previsioni-prosegue il regista- abbiamo raggiunto traguardi importanti come la partecipazione al Festival di Edimburgo da giovanissimi. I nostri spettacoli sono andati in tutte le più grandi manifestazioni europee, da Londra a Salisburgo, da Vienna a Berlino. Questo poteva anche compromettere la nostra motivazione, in realtà la produzione artistica è andata avanti, nel corso degli anni, a ritmi sostenuti”.

 

 

A metà degli anni '80 si deve alla passione e alla caparbietà di Lelio Lecis l'apertura del Centro teatrale di Monserrato, primissima sede della compagnia. In quella che era stata un tempo una piccola sala cinematografica si aprì il sipario sulla “Stagione Cagliaritana del teatro Contemporaneo”. La gestione di questo spazio si esaurisce nel 2008.

Nel 1989 l'Akròama tenta un altro passo più ambizioso ancora: acquisisce il Teatro delle Saline, un rudere per anni abbandonato a sé stesso. “Per anni-racconta Lelio Lecis- abbiamo lavorato in un piccolo capannone a Pirri. Ma volevamo un teatro nostro, a Cagliari, degno di essere chiamato tale. Così ci siamo indebitati personalmente per quindici anni. E sono stati anni molto duri dal punto di vista economico. La Regione sarda purtroppo non ci aiutò, i fondi arrivarono dalla BNL solo per una parte”. I lavori di ristrutturazione iniziano nel 1991 e vengono completati in soli sei mesi dopo aver riportato a nuova luce le pitture originali del '31, imbiancato, riassestato il palcoscenico, creato un impianto luci. Un piccolo gioiello di 330 posti tra platea e galleria, foyer, poltroncine di velluto rosso e parquet. Un bar e la biblioteca con i finestroni alti e stretti dove si respira aria di cultura. Disegni che si ispirano al liberty floreale e pesanti tendaggi scuri. Tutto questo è oggi il Teatro delle Saline affacciato sullo stagno di Molentargius. “Un luogo, uno spazio- ci ricorda il regista- conosciuto dalla città come il più importante per le rassegne e gli spettacoli di arte contemporanea”. Ad ufficializzare l'inaugurazione, davanti ad un pubblico meravigliato, l'opera “Troiane” del 1991 che aveva esordito sempre quell'anno a Salisburgo con grande successo.

 

Moltissime le compagnie nazionali e internazionali che Akròama ha ospitato nel corso degli anni. Accanto a questa prolifica attività organizzativa la compagnia si è sempre contraddistinta per l'intensa produzione artistica che prosegue fino ad oggi. La costante ricerca di un teatro che ha una sua identità e originalità delle tematiche e della messa in scena permette ad Akròama di proporre i suoi lavori nelle altre città sempre con grande successo: questo vale anche per le ultime due produzioni, la “Creatura” del 2009 e “Angeli Morti” del 2010. “La nostra compagnia-dice Lelio Lecis- esporta con regolarità ogni anno fuori dal territorio regionale dai trenta ai cinquanta spettacoli. Potremo farne anche di più ma preferiamo limitarne il numero e quindi non ottemperare a tutte le richieste, se pur vantaggiose, che ci pervengono dal resto d'Italia. Per noi è prioritario assicurare la continuità della nostra attività. Il teatro infatti è sempre aperto, è a disposizione di tutti. Ed è per questo che abbiamo scelto di avere qui i nostri uffici amministrativi ed organizzativi”.

Due date importanti nella vita di Akròama: nel 1981 il riconoscimento, da parte dello Stato, come compagnia stabile per meriti artistici; nel 1987 è il primo teatro in Sardegna ad ottenere il riconoscimento dal Ministero per lo Spettacolo come “Teatro stabile nel settore innovazione e ricerca”.

 

Accanto all'attività produttiva c'è quello che Lecis definisce, a ben vedere, il servizio alla città: la programmazione di Akròama si sviluppa principalmente in una stagione di teatro contemporaneo che, con oltre 300 abbonati, non si affida ai nomi di richiamo ma a progetti di interesse artistico proposti da compagnie locali o nazionali di comprovato valore; il progetto “Un Eurofestival” invece si propone di presentare giovani gruppi sardi emergenti o produzioni della compagnia di repertorio e, grazie ad una politica dei prezzi molto vantaggiosa(per i primi 100 abbonati il costo è di 1 euro per ogni spettacolo)ha più di 600 abbonati; una stagione di teatro per la scuola, rivolta agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, con 900 abbonati. Educare il giovane pubblico all'evento teatrale, far conoscere ai ragazzi una forma di comunicazione diversa da quelle a cui sono abituati, far amare ai giovani un genere di spettacolo che altrimenti rischia di diventare esclusivo appannaggio per generazioni sempre più anziane: questi gli obiettivi che Akròama persegue costantemente. Rientra in questa politica la stagione con 1200 abbonati per gli alunni delle scuole elementari che ha ottenuto un risultato, in termini di recite e presenze, significativo. Rivolto ai più piccoli “Famiglie a Teatro”: nata nel 2002 , è una stagione dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Due le edizioni, in primavera e in autunno, che riscuotono un successo, di anno in anno, sempre più grande. Vedere genitori e figli che aspettano trepidanti l'apertura del sipario conferma l'intuizione della compagnia di sensibilizzare la famiglia sull'importanza del teatro come veicolo di arte e cultura. “Dati alla mano-puntualizza Lelio Lecis-il Teatro delle Saline fa oltre 120 spettacoli l'anno con 40.000 spettatori. Sono numeri importanti per una compagnia che non si avvale dei grandi nomi ma di un progetto, quello del teatro contemporaneo. Siamo al terzo posto in Italia su quindici realtà riconosciute”.

 

Nel 1991 Lelio Lecis porta a casa un altro importante risultato: apre la Scuola d'Arte Drammatica di cui è direttore artistico. “È un'entità diversa da Akròama in quanto ente produttivo-vuole precisare il regista- per noi è importante che i ragazzi capiscano che si tratta di una scuola con tutti i crismi, e che il loro obiettivo non deve essere necessariamente quello di entrare nella compagnia”. La Scuola infatti, nel corso degli anni, ha avuto più di 1000 allievi ed ha formato la maggior parte degli attori, dei tecnici e degli organizzatori che lavorano nelle compagnie professionali sarde. Un impegno che ha portato preziosi riconoscimenti nazionali, tra cui quello della rivista specializzata “Prove Aperte”, che l'ha annoverata fra le dieci migliori scuole italiane. Prevede due corsi di avviamento al teatro per bambini dai 5 ai 7 anni e due corsi per bambini dai 7 ai 10 anni(70 quelli attualmente frequentanti); due corsi sono rivolti agli adolescenti dagli 11 ai 15 anni: su questa fascia d'età l'esperienza del laboratorio teatrale ha soprattutto una funzione sociale. “Il teatro è una grande scuola di vita-spiega il regista- e diventa una formidabile medicina nei fenomeni di disagio giovanile e un mezzo per contrastare comportamenti a rischio come il bullismo”. Questo tipo di lavoro di gruppo, con il suo forte valore aggregativo, permette non solo la crescita della creatività dei ragazzi ma anche la costruzione della personalità sociale; per tutti gli amanti del teatro e per le molteplici richieste è stato aperto un corso di recitazione per adulti, un corso di dizione, public speaking e lettura espressiva. Oltre al laboratorio di arti sceniche e ai diversi stages di perfezionamento per attori e tecnici professionisti, partirà a breve anche un corso di regia e drammaturgia. I due corsi biennali per aspiranti attori(dai 16 ai 26 anni)rappresentano il punto nevralgico del progetto. Si entra solo dopo aver superato un provino che testa la predisposizione del giovane. L'obiettivo in questo caso, mira alla professionalizzazione nel teatro.

 

L'offerta è variegata. La Scuola infatti è nata dal bisogno di creare una struttura stabile e permanente per quanti vogliono intraprendere il mestiere dell'attore o, più semplicemente, conoscere le proprie potenzialità nel campo della recitazione. Ma per molti ha rappresentato l'occasione per acquisire consapevolezza rispetto all'evento teatrale, passando per la comprensione dei meccanismi che stanno dietro la produzione di uno spettacolo. La Scuola, che operava presso il Teatro delle saline, ha sofferto di un periodo di interruzione, nel 2002, per problemi di spazio e per l'attività teatrale di Akròama sempre più intensa. Riparte, con stimoli in più e tanta voglia di fare, quattro anni dopo nel 2006. Riceve però grande impulso quando riesce ad acquisire e gestire il Teatro Auditorium, di Piazza Dettori, che il Comune di Cagliari mette a disposizione. Questo gioiello conservato nel cuore di uno dei quartieri storici, la Marina, diventa un punto di riferimento non solo per la Scuola d'Arte Drammatica, che ha potuto così ampliare la sua offerta, ma anche per tutta la città.

 

La scuola coordina le iniziative del Teatro Auditorium, come restituzione al Comune per la gentile concessione degli spazi. “Avere uno spazio teatrale come l'Auditorium Comunale è una grande ricchezza- puntualizza Lelio Lecis- per gli operatori teatrali, per gli spettatori che possono godere di una offerta culturale più ampia, ma anche per tutta la comunità. I commercianti ci chiedono di tenere aperto il teatro il più possibile perché anche loro ne riscontrano gli enormi benefici”.

La Scuola si è proposta come coordinatrice delle attività di compagnie teatrali e di spettacolo in genere per sviluppare un progetto che potesse dar loro visibilità e riscontro con il pubblico. L'obiettivo è quello di permettere ai numerosi artisti sardi, privi di una struttura propria, di programmare e mettere in scena i propri lavori. Sulla scia di questo intento, da un'idea del regista, è nata “Cagliari a teatro”, quest'anno alla sua seconda stagione, un contenitore di teatro, danza e musica. Si ripropone un fitto calendario che, da febbraio ad aprile ha visto protagoniste alcune compagnie tra le più affermate e apprezzate, alcune anche fuori dall'Isola: Teatro Impossibile, Lucido Sottile, Teatro del Segno, Batisfera, Figli d'Arte Medas, Karalis Ballet, Makenes Teatro, Fiori nel Deserto. Sempre su iniziativa della Scuola il teatro è a disposizione di tutte le associazioni che ne fanno richiesta per presentare idee e progetti, spettacoli, convegni e conferenze al solo costo delle spese vive e delle attrezzature tecniche presenti nei locali dell'Auditorium Comunale.