Reportage

I teatri a Cagliari e le compagnie che li abitano

Autore: Barbara Piras,
27 maggio 2011, 11:18
Alla scoperta dei gruppi teatrali cagliaritani che hanno lasciato un segno nella vita culturale cittadina.
Rovesci d'amore - foto Stefano Fanni

Teatro Alkestis

Nata nel 1972 la compagnia Alkestis si costituisce in cooperativa nel 1983 proseguendo ad identificarsi nella realtà cittadina come centro di ricerca e di sperimentazione teatrale.

L'attività degli anni '70 è legata alla collaborazione tra Massimo Micchittu, fondatore del gruppo con Pierfranco Zappareddu che, grazie alla sua forza aggregatrice, raccoglie intorno a sé il malessere dei giovani cagliaritani nel periodo rivoluzionario del '68. Tramuta in forma teatrale quel grido di protesta suscitando scandali nell'ambiente benpensante cittadino tanto da essere espulso dalla scuola dove era studente, il liceo “Dettori” di Cagliari. La sua influenza nella storia dell'Alkestis segna un momento importante quando la compagnia riesce a portare per la prima volta in Sardegna nel 1973, e poi una seconda volta nel 1977, l'Odin Teatret(compagnia teatrale multiculturale fondata ad Oslo nel 1964 da Eugenio Barba, regista teatrale italiano e figura di spicco del teatro mondiale contemporaneo, la cui attività si è sempre indirizzata al teatro di ricerca volto al confronto tra diverse culture).

 

Fin dai primi tempi l'attività della compagnia si è ramificata in diversi settori di intervento: produzione e distribuzione di spettacoli, seminari e corsi di formazione per gli attori, educazione teatrale nelle scuole, rassegne di cinema sul teatro. Dopo un periodo abbastanza fertile che ha visto la creazione di opere come “Nabib, tra il mare e il cielo”, “Eclat de verre” dirette dal regista e direttore artistico dell'Alkestis Massimo Micchittu, l'attività della compagnia subisce una fase di assestamento per poi riprendere in maniera regolare negli anni '80. Intensa, proprio in quel periodo, l'attività di animazione teatrale nelle scuole che la compagnia, una tra le prime, organizza coinvolgendo gli studenti delle elementari, medie e superiori con particolare riguardo per i più piccoli.

 

Due i progetti che hanno da sempre guidato il Teatro Laboratorio Alkestis: “La Cerimonia e il teatro” incentrato sullo studio del mondo dei Danzatori Dervisci della Turchia e sulle loro tattiche di danza e canto; “Etnie che si incontrano” incentrato sul confronto tra la Sardegna e altre culture e forme d'arte differenti, con una particolare attenzione verso i paesi del Mediterraneo. E del 1985 uno degli spettacoli più importanti, “Roms”, storia e poesia del popolo zingaro raccontato attraverso uno spaccato di vita quotidiana di una famiglia nomade.

 

Il 1983 è un anno significativo per la compagnia: divenuta ormai cooperativa realizza un progetto di ricerca sugli antichi rituali in collaborazione con l'Istituto di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell'Università di Roma e con le facoltà di Lettere dell'Università di Cagliari e Sassari. In linea con le intenzioni originali del suo fondatore, l'Alkestis produce un documentario “Il mondo dei Danzatori Dervisci della Turchia”, frutto di una ricerca durata tre anni che portò la compagnia in giro per il mondo alla scoperta di cerimonie e discipline tra le più ancestrali. Questo lavoro, che sottolinea l'interesse peculiare della compagnia verso il teatro mediorientale, è sfociato, nel 1986, in una manifestazione “La danza rituale dei Dervisci di Konya, Turchia” rappresentata per la prima volta in Italia dalla Confraternita dei Dervisci di Konya nella splendida cornice dell'Anfiteatro Romano di Cagliari. Dodici anni dopo, nel 1998, l'Alkestis riproporrà quell'evento dal titolo “Dervisci Danzanti di Konya” registrando un altro importante successo.

 

La storia più recente della compagnia è legata all'acquisizione e ristrutturazione nel 1991 di uno spazio a Cagliari in via Loru che diventa sede permanente del Teatro Alkestis. Dall'anno successivo prendono il via numerose manifestazioni che arricchiscono l'offerta culturale cittadina con proposte particolarmente affascinanti e che riscuotono un notevole favore di pubblico e di critica. Nel 1992 parte la rassegna “Incontri” che nel corso degli anni ospita artisti e compagnie italiane e straniere tra le più rinomate nell'ambito del lavoro teatrale di ricerca. Degna di menzione è l'evento “Milon Mela- la festa degli incontri”(1996), una settimana dedicata al teatro e alla cultura dell'India che conferma l'attenzione verso uno dei punti cardine del lavoro teatrale dell'Alkestis, quello sull'incontro fra etnie diverse. “Per gli attori- spiega l'attrice Sabrina Mascia- era di fondamentale importanza studiare tecniche diverse per farle proprie e trasferirle nel lavoro teatrale, in quelle che poi diventavano le nostre produzioni”. Nel 1997 la compagnia lancia una nuova rassegna “Con gli occhi dell'oriente”. “Questo festival teatrale e musicale ha avuto, durante gli anni in cui lo abbiamo potuto realizzare- racconta l'attrice- un grande successo, soprattutto per la partecipazione di gruppi provenienti dall'India, dalla Turchia, dall'Iran. Si trattava di una rassegna molto onerosa- prosegue Sabrina Mascia- e ormai da qualche anno non riusciamo più a proporla”. Sempre nel 1997 viene avviato il Progetto Cinema e Teatro dedicato all'opera shakespeariana e l'anno dopo alla figura dello sceneggiatore Harold Pinter.

 

Un momento molto importante, per la compagnia, è stato il connubio con il regista Alejandro Jodorowsky che ha inaugurato la vetrina degli “Incontri imprevedibili” Da questo rapporto professionale, consolidato negli anni, l'Alkestis produce, nel 2000, “Opera Panica” scritta e diretta dal drammaturgo cileno, interpretata da un cast internazionale di attori francesi e dall'attrice della compagnia Sabrina Mascia che spiega:”Questi incontri sono stati per noi motivo di riflessione e di arricchimento per la nostra ricerca e formazione. Molti sono ancora quelli che vorremmo realizzare e che teniamo nel cassetto nell'attesa di poterli tirare fuori”. Ugualmente importante l'incontro con un altro grande regista e scrittore, Fernando Arrabal, uno dei più forti esempi di avanguardia cinematografica e letteraria.

 

Nel 1999 la compagnia organizza il primo festival delle arti poetiche “Poiesis Poesia” al quale partecipano nomi e leggende della beat generation americana: cinquanta artisti si sono alternati nello spazio dell'Exmà davanti ad un numeroso pubblico giunto per l'occasione da tutta Italia. L'anno dopo, visto il grande successo, il progetto è stato trasformato in un festival nazionale col nome di “Pullman My Daisy”: Cagliari è stata la prima tappa di un tour che ha toccato numerose città italiane.

 

Le produzioni teatrali che durante gli anni '90 si erano succedute con un certo ritmo subiscono una battuta d'arresto. Dopo gli ultimi spettacoli “Kafka, l'artista come animale” e “Il grande sole di Hiroshima” del 1996 passerà qualche anno prima che la compagnia metta in scena una nuova produzione. L'incontro con Claudio Morganti, considerato dalla critica uno dei migliori attori sulla scena nazionale degli ultimi anni, segna un'altra importante tappa nella carriera artistica dell'Alkestis. Da questa collaborazione, che iniziata nel 2001 prosegue fino al 2006, nascono alcuni nuovi allestimenti teatrali. Primi fra tutti “Il bicchiere della staffa e “Il linguaggio della montagna”, due dei tre minidrammi che compongono la “Trilogia del consenso” del drammaturgo Harold Pinter. In scena, accanto a Morganti, gli attori dell'Alkestis Sergio Piano e Sabrina Mascia. Lo spettacolo, dopo il debutto sardo, circuita in continente riscuotendo lodevoli successi di pubblico e di critica. Ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali tra cui il Premio Ubu(considerato il premio più importante per il teatro in Italia) come miglior compagnia. Nel 2002 viene realizzato un altro importante evento: il “Progetto Riccardo III”. La trattazione del personaggio shakespeariano è stata analizzata sia nel cinema, con la proiezione di tre film accompagnati da importanti contributi critici, che nel teatro con lo spettacolo “Riccardo III” diretto e interpretato da Claudio Morganti. L'anno successivo, sempre sotto la direzione dell'attore e regista, viene presentato “End”, una nuova produzione.

 

Un progetto fortemente voluto da Massimo Micchittu, fondatore di Alkestis, è stato “Hommage a Antonin Artaud”. La manifestazione, dedicata ad uno dei padri del teatro contemporaneo si articolava fra cinema, conferenze e teatro. Per questa rassegna la compagnia ha ricevuto il plauso del mondo accademico parigino per l'accuratezza e la vastità del programma, ma anche l'attenzione della stampa nazionale che l'ha considerata come il più importante tributo mai realizzato in Italia al grande intellettuale francese. “Abbiamo dovuto ridurre il nostro impegno verso alcune rassegne, compresa questa, pur avendo molti progetti ancora da sviluppare- spiega Sabrina Mascia-, in particolare pensavamo di creare il “Centro Studi Antonin Artaud”. Ci sarebbe piaciuto -prosegue l'attrice- continuare l'esperienza di confronto con gruppi teatrali indiani e giapponesi ma sono tutte idee per il momento accantonate. I costi, dati i tempi, sono impossibili da sostenere. Speriamo in tempi migliori”. Sempre sotto la direzione di Claudio Morganti l'Alkestis produce “L'amara sorte del servo Gigi”(2004), “Waiting for...”(2005), “Furor di popolo” e “Waiting long...”(2006). Per la regia di Sergio Piano, attore della compagnia, vengono allestiti “Per amore di Sarah”e “Psicosi 4.48”(2006).

 

Uno dei progetti più recenti, attivato nel 2007, è “Voci del Mediterraneo-Riflessi d'Oriente” in collaborazione con l'Università di Cagliari. A questo è seguito “Carovane mediterranee di arte e di pace” che porta l'Alkestis ad attivare un partenariato con l'Accademia delle Arti del Cairo. “Da questa esperienza, nel 2008- racconta Sabrina Mascia- è nato uno spettacolo “Dove vola la Fenice-una via nell'infinito cielo” per la regia di Massimo Micchittu presentato al Festival Internazionale del Teatro Sperimentale del Cairo, un allestimento che a Cagliari non ha ancora debuttato. “Il progetto è stato interrotto per problemi burocratici- prosegue l'attrice- ma è stato un momento di scambio culturale molto importante che ci avrebbe permesso di spostarci in tutto il Nord Africa”.

 

Gli ultimi anni dell'attività di Alkestis sono legati alla collaborazione, iniziata nel 2005, con la compagnia d'arte Circo Calumet fondata dagli artisti Simone Dulcis ed Andrea Meloni che dopo dieci anni di collaborazione, nel 2004, decidono di dare forma e sostanza al loro incontro professionale. “La compagnia- spiega Andrea Meloni- si occupa di progettazione ed esecuzione di manifestazioni artistiche di vario tipo. La missione che ci prefiggiamo è mettere la nostra arte al servizio del pubblico. Lo spirito che ci guida nella nostra attività e quello dell'unione delle arti- prosegue l'artista- che vengono messe a confronto per ritrovare quegli elementi che ritornano nei vari linguaggi artistici”.

Dopo aver concentrato il suo impegno artistico per diversi anni nelle scuole proponendo laboratori teatrali e fornendo un valido supporto al servizio psico-pedagogico, Andrea Meloni, sollecitato dall'invito di un'amica psicologa, sposta la sua attenzione verso la patologia mentale. Studia e approfondisce le esperienze mondiali di teatro terapia che confermano la validità di questo tipo di intervento verso le disabilità. Diventa formatore regionale e nazionale di teatro sociale. “Quando iniziai nel 2005 la collaborazione con Alkestis- racconta l'artista- proposi la produzione “Il teatro dei fratelli Scomparso”, un diario artistico dell'esperienza maturata fino a quel momento con la follia”. L'intesa tra il Teatro Laboratorio Alkestis e la Compagnia d'Arte Circo Calumet si rafforza nel corso degli anni e spazia dai progetti puramente artistici a quelli formativi. Nel 2007 viene realizzata la Rassegna “Di Diversità Virtù”, nel quale sono stati inseriti gli spettacoli “Il teatro dei fratelli Scomparso” e “Voci nel buio”, presentato in un progetto più ampio “Un'isola in festival” organizzato dalla Fondazione teatro Lirico di Cagliari per conto della regione Sardegna.

L'anno successivo la Rassegna si è trasformata in “Teatri dal Margine”. Partita come contesto dove presentare spettacoli, esperienze ed eventi legati al teatro sociale ha permesso agli artisti di confrontarsi con altre compagnie presenti sul territorio nazionale che operano regolarmente con interventi in ambito sociale. È diventato fondamentale poter condividere il medesimo approccio verso un teatro che possiede anche un grande valore terapeutico. La terza edizione della manifestazione, nel 2009, è stata dedicata alla poesia, un linguaggio, come sostengono gli attori, considerato un po' al margine.

 

Il nuovo allestimento dell'Alkestis è del 2008, “Malaccorto amore” su progetto artistico della Compagnia Circo Calumet. “L'accordo che firmammo con Alkestis- spiega Andrea Meloni- prevedeva una nuova produzione e un laboratorio teatrale per attori principianti, dal titolo “L'attore Informale”, che chiamava i partecipanti ad un'esperienza integrata tra espressività corporea gestuale e pittorica. Ma subentravamo- prosegue l'artista- in un periodo di grave crisi economica che ci ha limitato fortemente nello sviluppo dei progetti”. Le difficoltà incontrate portano l'accordo tra le due realtà artistiche verso un' unione ancora più salda. L'obiettivo è quello di rigenerare l'attività teatrale mettendo in rete tutte le risorse umane, professionali e strutturali disponibili.

Le energie si indirizzano verso una nuova produzione: “Rovesci d'amore” (2009) sviluppo naturale dello studio sul tema dell'amore. Le ultime fatiche artistiche nate dalla collaborazione tra l'Alkestis e la Compagnia Circo Calumet sono l'opera “Corpo da veleno vinto” e “La Drogheria di Odense” per la sezione dedicata al teatro ragazzi. “Con questo allestimento- spiega Andrea Meloni- per la prima volta l'Alkestis si misura con il pubblico dei più piccoli, quello delle scuole elementari. E conferma la grande volontà di sviluppare le proprie attività”.

 

Sempre grande attenzione viene riconosciuta all'attività laboratoriale. Questi i percorsi studiati dagli artisti: “Laboratorio Giardino” per i Teatri di nuova generazione, percorso di formazione dello spettatore partecipante; “Piccole Storie in movimento”, laboratorio di espressività corporea con elementi di danza per bambini di 3/5 anni; “Uno, due, tre, stella...Teatro a manovella”, laboratorio di espressività teatrale per bambini di 6/11 anni; “Taccuini dell'Immaginario”, percorso di aggiornamento per insegnanti, educatori, bibliotecari, ludotecari; “L'abbecedario dell'attore”, percorso di formazione teatrale; “Nel segno della creazione”, laboratorio di pittura per adulti. “Abbiamo cercato di abbracciare un target il più ampio possibile- prosegue l'artista- con obiettivi diversi. Purtroppo sono partiti soltanto due laboratori per mancanza di iscrizioni. I nostri corsi non sono molto costosi ma, e questa è una scelta condivisa con l'Akestis, non sfociano in un esito scenico. Contiamo comunque di riproporli tutti per la prossima stagione. È attivo il Laboratorio Giardino e a questo proposito vorrei sottolineare- spiega Andrea Meloni- che, secondo una ricerca da me effettuata, esistono in Italia pochissime esperienze di formazione dello spettatore così come noi l'abbiamo pensata e proposta. Vorremmo chiudere questo percorso di ricerca con una pubblicazione e stabilire un confronto con la scuola di formazione dello spettatore dello Stabile di Torino. Lo riproporremmo, è probabile, con un nuovo nucleo di spettatori perché crediamo che sia importante sviluppare un dialogo costante con il pubblico, parte fondamentale dell'evento teatrale. L'altro laboratorio che siamo riusciti a far partire è L'abbecedario dell'attore, percorso di formazione sul lavoro dell'attore”.

 

Una delle ultime iniziative è stata dedicata alla “Giornata Mondiale della Poesia”, indetta dall'Unesco. Tanti artisti si sono ritrovati sul palco del Teatro Alkestis per condividere l'amore per il teatro, l'arte e la cultura. “Un appuntamento che ci auguriamo di ripetere negli anni a venire - concludono Sabrina Mascia e Andrea Meloni- come progetto delle compagnie, che sia di auspicio alla creatività e al lavoro di molti gruppi teatrali ma anche un momento di festa da condividere con gli spettatori e strumento per veicolare i saperi che altrimenti rimangono isolati ciascuno nella proprie realtà”.