Reportage

Bombe su Cagliari: cronologia di una strage

Autore: Francesco Fuggetta,
4 marzo 2009, 12:44
Sono trascorsi 66 anni dagli attacchi angloamericani della Seconda Guerra Mondiale,che distrussero l'80% degli edifici e provocarono più di 2.000 vittime
Angolo di Piazza Yenne con l'imbocco del Corso Vittorio Emanuele (1943)
Angolo di Piazza Yenne con l'imbocco del Corso Vittorio Emanuele (1943)

Le ultime bombe

Il 13 maggio, 197 bombardieri e 186 caccia sganciarono 893 bombe su Cagliari. Durante la notte i bimotori inglesi Wellington completarono l’opera con bombe e spezzoni incendiari: la città fu trasformata in un cumulo di macerie. Crollarono le ultime case, la chiesa dei SS.MM. Giorgio e Caterina fu distrutta e nella stazione delle Ferrovie dello Stato morirono 17 ferrovieri. Ma il bollettino rilevò solamente 10 morti e 56 feriti.

Dopo questa data la città diventò praticamente deserta. Per fortuna, con lo sfollamento, i cagliaritani e gli abitanti delle altre città avevano cercato rifugio nei piccoli paesini, in alloggi di fortuna, già dal mese di febbraio. I pochi rimasti ancora in città (45.000 secondo alcune stime), cercarono a quel punto di abbandonarla con ogni mezzo. A Cagliari rimasero solo gli sciacalli a saccheggiare le poche abitazioni rimaste illese.

Da giugno in poi furono scelti soprattutto obiettivi militari: Cagliari fu bombardata altre quattro volte, ma ormai la guerra per la Sardegna volgeva al termine. L’ultimo bombardamento fu il pomeriggio dell’8 settembre sull’aeroporto di Pabillonis. Poche ore dopo Badoglio annunciò alla radio che l’Italia era uscita dal conflitto.