Reportage

Pasqua e riti della Settimana Santa

Autore: Francesca Muntoni.
13 febbraio 2007, 08:53
Il significato della Pasqua, le tradizioni antiche e i riti della Settimana Santa.

Pasqua: Le Processioni - Lunedì dell'Angelo

Processione di Sant'Efisio: lunedì dell'Angelo
Se a Cagliari il 1º maggio si celebra la festa di Efisio-re, il Lunedì dell'Angelo non è solo Pasquetta ma è anche la festa di Efisiu gloriosu, ossia il guerriero senza cocchio e svettante en plein air. Un rito che è una sorta di anti-sagra: senza ali di folla, niente folclóre e spettacolo. L'esatto contrario della mercificazione del sacro, un qualcosa di più "intimo".

Tutto inizia alle prime luci dell'alba quando il corteo, aperto dall'Arciconfraternita del Gonfalone o di S.Efisio, incede lento verso il Duomo. Ai margini della strada si notano le donne in abito nero che precedono il simulacro portato a spalla da quattro confratelli e dietro gli uomini avvolti in un celeste saio penitenziale, con le spalle ricoperte da una mantellina chiara.

Un rituale risalente al 1793, anno del bombardamento francese su Cagliari, quando l'allora arcivescovo Monsignor Melano percorse a cavallo con il rosario in una mano e l'archibugio nell'altra, l'intero molo di Sant'Efisio. In quel frangente la figura del Martire venne esposta nel Duomo per otto giorni durante i quali un'orrenda tempesta costrinse la flotta francese a porre fine all'assedio. Da quella volta ogni anno, il lunedì di Pasqua, viene rinnovato il voto di portare il Santo in Cattedrale. Dapprima, con il ricordo ancora fresco delle cannonate francesi, questi restava esposto otto giorni; poi tutto divenne meno solenne e la statua riportata la sera stessa alla sua dimora.

La processione scende verso le otto della mattina per la stretta via di S.Efisio, imbocca via Azuni, passa in piazza Yenne e sale per via Manno inerpicandosi poi in via Cima. Una tappa suggestiva è quella della Cappella del Convento delle Monache Cappuccine, in cui il Santo viene deposto ai piedi dell'altare di fronte alla grata che divide il mondo dalla clausura. Chi ha partecipato a questo avvenimento ricorda in modo particolare il fascino dei canti delle monache. Il corteo prosegue oltrepassando la Porta dei Leoni e transita di fronte al Palazzo Boyl. Arrivato in Cattedrale, viene celebrata la Messa di ringraziamento durante la quale i Confratelli intonano is goccius, laudi sarde di antichissima memoria. La processione si ricomporrà poi scendendo in via Lamarmora ripercorrendo il tragitto in senso inverso.