Reportage

Pasqua e riti della Settimana Santa

Autore: Francesca Muntoni.
13 febbraio 2007, 08:53
Il significato della Pasqua, le tradizioni antiche e i riti della Settimana Santa.

Pasqua: Le Processioni - prima parte

Processione dei Santi Misteri di Villanova
Parte dalla Chiesa di San Giacomo e porta la Madonna in giro per il quartiere di Villanova. Le consorelle indossano l'abito penitenziale. Si effettuano sette tappe, tante quanti i misteri, in ognuna delle quali il simulacro viene accolto con una breve meditazione seguita da un canto del gruppo cantori.

Processione dei Santi Misteri di Stampace
E' stata ripristinata dall'anno scorso e parte dalla Chiesa di San Michele. Prima sene occupava una confraternita, ora invece è rimasta un'associazione culturale che ha voluto ristabilire la tradizione. Nella sostanza è però similare a quella di San Giacomo.

Processione delle 7 chiese
Risale all'antichissima tradizione medioevale dei pellegrini romei di far visita alle tombe di Pietro e Paolo. Tradizione che nel corso dei secoli, soprattutto con il primo grande Giubileo del 1300, aveva indicato le tappe che il devoto viaggiatore doveva compiere una volta giunto nella Città santa degli apostoli e dei martiri. Anche Filippo Neri era arrivato a Roma nel 1534 come pellegrino e si recava frequentemente nei luoghi santi. Bisogna però arrivare al 1552 perchè il pellegrinaggio diventi una pratica stabile. Gli amici dell'allora Padre Filippo - novello sacerdote che aveva preso dimora presso San Girolamo - s'intrattenevano con lui nella chiesa, poi uscivano per una passeggiata. Spesso, imboccato il ponte Sant'Angelo, dopo una sosta all'Arcispedale di Santo Spirito in Sassia, puntavano dritti a San Pietro, per una visita alla tomba dell'Apostolo, oppure se ne andavano verso l'Esquilino, a Santa Maria Maggiore. La domenica, tempo permettendo, il cammino si faceva anche più lungo. Le mete erano le Tre Fontane, la basilica di San Paolo; si andava poi sull'Appia alle catacombe di San Sebastiano e dopo un pasto all'ombra di qualche vigna, si faceva ritorno passando per San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme. Filippo e i suoi le chiamavano familiarmente "visite".

Il giovedì santo la tradizione continua ancora grazie all'Arciconfraternita di Sant'Efisio. Si parte dalla Chiesa con Sant'Efisio listato a lutto (pennacchio nero) e i confratelli in abito penitenziale e cappuccio celeste. Una folla di fedeli si unisce in processione nella visita dei Sepolcri allestiti in ogni chiesa con il tradizionale addobbo su nènniri. Quest'ultimo si rifà al ciclo agrario e ripropone il mito pagano dei "Giardini di Adone". Come si ottiene su nènniri? Il mercoledì delle Ceneri si depongono chicchi di grano o altri legumi in un piatto con bambagia, da tenere bagnata, in un luogo caldo e buio. I chicchi germogliano mantenendo un colore giallognolo in quanto viene a mancare l'azione clorofilliana. Dopo essere stati abbelliti con nastri policromi i piatti vengono sistemati nei Sepolcri.
La prima tappa del corteo è in genere a Sant'Antonio, e anche se ogni anno il tragitto viene cambiato le mete sicure sono sempre le chiese di S.Giovanni e San Giacomo.