Reportage

Esercito Italiano una risorsa per il Paese.

Opportunità di lavoro

Il 1° gennaio 2005 rappresenta una data di fondamentale importanza per tutte le Forze Armate e per l’Esercito in particolare: la sospensione delle chiamate per lo svolgimento del servizio di leva obbligatorio. Esso è il punto di partenza di un cambiamento epocale. A partire da tale data, infatti, l’Esercito è diventato Forza Armata interamente professionale.
La legge che lo ha stabilito e ha istituito il servizio militare professionale è una svolta di grande portata perché cambia del tutto il sistema di difesa italiano e il rapporto tra militari e civili.
Ha segnato l’inizio di un nuovo corso per la Forza Armata, un futuro ricco di sfide che vedrà proprio il “volontario” quale attore protagonista, giustamente valorizzato e in “prima linea” per permettere all’Esercito di continuare a fornire il suo contributo alla Nazione negli scenari del XXI secolo.
Sono numerosi i posti di lavoro offerti dalle Forze armate, a uomini e donne.
L’effetto della riforma del reclutamento amplia la gamma delle professioni richieste.
Dall’Ufficiale al Maresciallo, dal conducente cinofilo al “ranger”, dall’atleta militare al medico.
L’esercito è di fatto una delle più grandi agenzie di collocamento attuale.
Il servizio militare volontario potrà essere svolto nei ranghi dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, nella categoria dei “volontari in ferma prefissata” (VFP-1), o in quella dei “volontari in servizio permanente” (VSP).
L’esercito, oltre a offrire seria professionalità, dà la possibilità di acquisire negli anni ottimi risultati scolastici.
L’arruolamento dei “VFP-1” consiste in un iter formativo e di addestramento, elaborato alla luce delle nuove prospettive d’impiego. Li metterà in condizione di affrontare, al termine di un anno di ferma, e grazie al bagaglio di conoscenze ed esperienze professionali acquisite, il variegato mondo del lavoro con un’ampia possibilità di sbocchi occupazionali: nella medesima Forza Armata, nelle Forze di Polizia o in altri settori della società civile.
All’arruolamento possono aspirare tutti i cittadini italiani – uomini e donne – celibi/nubili, coniugati/e, purché possiedano un profilo sanitario conforme a quello richiesto per lo svolgimento del servizio e abbiano riportato un esito negativo agli accertamenti diagnostici per l’abuso di alcool, per l’uso di sostanze stupefacenti e l’utilizzo di sostanze psicotrope a scopo non terapeutico.
I principali requisiti di partecipazione richiesti agli aspiranti VFP-1 sono:
• l’età che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, deve essere compresa fra i 18 e i 25 anni;
• la statura minima di 1,65 m, per gli aspiranti di sesso maschile, e di 1,61 m per quelli di sesso femminile;
• il possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado o titolo equipollente;
• assenza di condanne penali per delitti non colposi;
• il possesso dei requisiti di moralità e condotta, stabiliti per l’accesso ai concorsi per la magistratura ordinaria.
Non è ammissibile chi ha svolto il servizio civile in qualità di obiettore di coscienza, fatto salvo il caso di successiva rinuncia.
Le domande di arruolamento devono essere indirizzate a uno dei Comandi Distrettuali (Centro di Selezione)