Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Maggioranza spaccata sullo stadio

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2010

Manca il bando per la cessione del diritto di superficie. Floris: «Critiche ingenerose»

Cinque consiglieri contro il sindaco: «Ritardi imperdonabili»

I cinque consiglieri chiamano in causa la Regione: «Prenda in mano la questione».
Un nuovo strappo, che questa volta ha il sapore aspro dell'ultimatum. A consumarlo cinque consiglieri della maggioranza (Edoardo Tocco, Franco Masia, il capogruppo di FI Ugo Storelli, Alessandro Serra di An e Massimiliano Tavolacci dell'Udc), che tornano all'attacco sulla questione-stadio e, oltre a stigmatizzare i ritardi della Giunta nella pubblicazione del bando per l'assegnazione del diritto di superficie, esaltano il ruolo fin qui svolto dalla giunta regionale e dal presidente Ugo Cappellacci. Una posizione che non contribuisce certo a rafforzare il sindaco Floris, che martedì dovrà incontrare il governatore per un confronto a tutto campo sui progetti di sviluppo da tempo avviati dal Comune.
LE ACCUSE «I ritardi accumulati nella definizione dell'iter per la pratica-stadio sono incomprensibili», scrivono i cinque, «sono passati venti mesi da quando il Consiglio ha dato mandato al sindaco di lavorare per dotare la città di uno stadio moderno, confortevole e adeguato allo spettacolo calcistico che il Cagliari sta offrendo. Eppure si è dovuto attendere il novembre scorso per ottenere qualcosa di concreto: forse a causa di molteplici passaggi a vuoto favoriti dall'azione di alcuni detrattori, contrari all'idea di realizzare un nuovo stadio e favorevoli a ristrutturare l'attuale Sant'Elia».
IL RIFERIMENTO È alla delibera di tre mesi fa, quando la Giunta prese l'impegno di varare la procedura per l'assegnazione del diritto di superficie nell'area dell'attuale stadio: «Grazie al possibile inserimento di Cagliari fra le città candidate a ospitare gli Europei 2016 e all'interessamento del presidente della Regione, che ha adottato una delibera con la quale l'area è stata resa disponibile per la cessione, la situazione sembrava essersi sbloccata», proseguono Tocco, Masia, Storelli, Serra e Tavolacci, «ora tutto sembra essersi inspiegabilmente fermato. All'origine ci saranno anche ragioni tecnico-procedurali ma il sindaco dovrebbe lavorare per rimuovere gli ostacoli ed evitare una nuova beffa agli sportivi sardi, ai tifosi e alla società».
La stoccata arriva nella chiusura del documento: «Se il Comune non è in grado di gestire questa partita abbia il coraggio di restituire l'area alla Regione, affidando la definizione della gara alla giunta Cappellacci».
LA REPLICA Emilio Floris non nasconde la sua amarezza nel registrare una così forte presa di posizione pubblica: «Lasciando da parte altre valutazioni, che contribuirebbero solo a rendere ancora più teso il clima, faccio notare solo che è facile rilasciare dichiarazioni essendo semplici consiglieri. Amministrare è un'altra cosa: si tratta di seguire tutte le procedure legali, amministrative e burocratiche. Sarebbe inutile accelerare per la fretta e rendersi conto che l'operazione potrebbe essere inficiata da una qualche irregolarità. Stiamo lavorando in silenzio ma in coscienza. Non temano né i cinque consiglieri, né il resto dell'assemblea, né il Cagliari calcio: ho già più volte detto pubblicamente che quella del nuovo stadio è un'esigenza per tutta la città, a prescindere dagli Europei. E su questo non torno indietro».
Un nuovo impegno, quindi, anche se il disagio è forte. «L'operazione che il Comune sta portando avanti per la cessione del diritto di superficie attraverso una procedura di evidenza pubblica rappresenta il primo esempio in Italia - conclude - spiace che tutte le parti in causa non si siano rese conto dello sforzo al quale siamo chiamati».
ANTHONY MURONI

05/03/2010