Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari e Regione uniti nella lotta

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2010


Fronte comune, anche legale, per opporsi ai signori del vento

Il sindaco Floris: «Respingere i nuovi razziatori». L'assessore Asunis: «Presto il nostro dossier».
di ANTHONY MURONI
Comune di Cagliari e Regione non perdono tempo e annunciano di essere pronti a bruciare le tappe nell'opposizione non solo politica ma anche formale e giuridica ai progetti per i parchi eolici off-shore che quattro società (tre della Penisola e una isolana) vorrebbero realizzare nel Golfo degli Angeli. Gli uffici legali sono già al lavoro per presentare osservazioni, quesiti e opposizioni (la scadenza è fissata al 30 marzo) alla richiesta di autorizzazione presentata, nello specifico, dalla Trevi Energy di Cesena per l'installazione di 33 aero-generatori nel tratto di mare tra punta Zavorra e Sarroch. Non è ancora chiaro se i dossier saranno unificati o presentati distintamente, ma è certo che conterranno riferimenti molto simili: legislativi e di opportunità.
COMUNE Per il sindaco di Cagliari Emilio Floris è necessario alimentare un sentimento di ribellione a quella che si annuncia come «una nuova razzia da perpetrare ai danni dei sardi». Una dichiarazione d'intenti che la dice lunga sulle intenzioni dell'amministrazione: «Diciamo no, come abbiamo già fatto nei mesi scorsi, non solo per questioni di carattere urbanistico e di competenze paesistiche, che sono proprie delle amministrazioni locali - fa notare il primo cittadino - e non valga la tesi della presenza della raffineria Saras in quella zona. Qualcuno magari sosterrà che si tratta di una zona già compromessa dal punto di vista ambientale, ma questo non significa nulla. Non è che aggiungendo danno al danno si raggiunge poi un beneficio».
Ma l'elenco delle controindicazioni è comunque lunghissimo: «Si tratta quasi esclusivamente di investimenti proposti da società che arrivano dalla Penisola, i cui profitti non ricadranno mai sulla nostra economia. A questo si aggiunga che la Sardegna non ha bisogno, allo stato attuale, di produrre altra energia. E anche nel caso che il nuovo Piano di settore preveda ulteriori investimenti sulle rinnovabili, noi siamo convinti che questo processo debba essere gestito direttamente dalla Regione e dalle amministrazioni locali. Non permetteremo l'installazione di mostri alti 90 metri nel nostro mare. Chi ci assicura che, una volta costruite, queste pale eoliche entrino veramente in funzione e non rimangano là, come un inerte monumento alla devastazione ambientale?». Dal sindaco Floris, in conclusione, arriva anche una netta indicazione che dovrà poi essere concretizzata dagli uffici urbanistici e dell'avvocatura: «Entro pochi giorni prenderemo una posizione ufficiale e dettagliata sulla vicenda».
REGIONE L'assessore regionale all'Urbanistica Gabriele Asunis è ancora più netto nell'annunciare un taglio dei tempi rispetto a una presa di posizione ufficiale: «I nostri uffici stanno lavorando affinché la Giunta possa al più presto prendere una posizione politica che possa poi essere tradotta in atti dai nostri legali - assicura - è certo che depositeremo il nostro dossier con molto anticipo rispetto alla scadenza fissata dalla Capitaneria di porto per il 30 marzo». Un'anticipazione? «Il presidente Cappellacci ha già fatto notare che c'è una prescrizione legislativa, introdotta solo pochi mesi fa dal Consiglio regionale, che vieta di violare i fondali del nostro mare con attrezzature del tipo proposto nel progetto - conclude Asunis - esistono poi un'altra serie di questioni legate alla competenza sul rilascio delle autorizzazioni paesistiche, che non mancheremo di far notare nelle sedi opportune».

05/03/2010