Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Sognavo da anni questo giorno»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 marzo 2010

DOMENICA, 28 FEBBRAIO 2010

Pagina 57 - Sport

Le interviste. Lo sprinter di Capoterra svela la sua tattica: a dieci chilometri dalla fine ha preso la ruota giusta


Roman Kreuziger, primo nella classica finale: «Non me l’aspettavo»




DALL’INVIATO

CAGLIARI. Nessun ciclista professionista sardo aveva mai vinto una corsa in Italia. Alberto Loddo è il primo e per rompere il sortilegio ha scelto le strade di casa, a Cagliari, in una tappa che per giunta passava anche nella “sua” Capoterra.
Quando sale sul podio è acclamato come un calciatore, saluta la folla e stringe la mano a Petacchi, che arrivando secondo ha nobilitato ancor di più la vittoria: «Il percorso mi piaceva anche se è stata una settimana faticosa - dice Loddo -, così nella tappa del Sulcis ho deciso di risparmiare la gamba. Oggi stavo bene e i miei compagni di squadra sono stati bravissimi a guidarmi lungo strada. E sapere di dover arrivare a Cagliari mi ha dato sicuramente qualcosa in più».
La volata è stata il frutto di una grande preparazione tattica: «Ho fatto quello che tutti vogliono fare quando c’è una volata - racconta - e cioè prendere la ruota di Petacchi. A dieci chilometri dalla fine sono andato su di lui, all’ultimo chilometro ho tenuto duro e non ho fatto passare nessuno, ai cento metri l’ho passato e ho tenuto duro. Aspettavo questo giorno da tanto tempo, ricordo ancora la delusione al Giro d’Italia nel 2007. Una dedica? Sì, a mia moglie». Il suo manager Gianni Savio non sta nella pelle, da martedì mattina si presentava alle partenze e ripeteva che quest’anno Alberto sarebbe riuscito a rompere il sortilegio. E ha avuto ragione: «Ha meritato questo giorno perché si è preparato scrupolosamente - sorride -, altre volte non ero stato tenero con lui ma ora devo fargli i complimenti. Alberto ha grandi qualità, è un velocista puro che sui percorsi in pianura può battere chiunque. Quest’anno ha battuto Napolitano, Chicchi e ora Petacchi, ci sono ancora altre corse adatte a lui».
Ale Petacchi, il grande sconfitto, fa onore alla sua fama di velocista gentiluomo: «Loddo ha fatto una grande volata e mi ha passato all’esterno, io ho sentito un rumore strano quando ho cambiato rapporto e in più, dopo la caduta di Iglesias, non ho avuto l’istinto di andare verso le transenne».
Anche il vincitore del Giro di Sardegna, il ceco Roman Kreuziger, può fare festa sul palco: «Non me lo aspettavo, alla vigilia puntavamo molto su Nibali - dice - invece dopo la tappa con l’arrivo sull’Ortobene mi sono ritrovato in testa alla classifica e in questi giorni ho avuto la condizione giusta per difendermi».(r.s.)